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28 Giugno 2022 ,

RosGos Circles

2022 - Beautiful Losers
[Uscita: 19/05/2022]

L’incontro fra il rock e Dante ha una storia lunga e interessante che ad affascinare siano i temi del peccato, della colpa, della punizione e della salvezza o la straordinaria visionarietà che contraddistingue la sua poesia, molti hanno tratto ispirazione dal poeta fiorentino, dai Metamorfosi a Caparezza, Sepultura, Iced Earth, Il Bacio Della Medusa fino ai raffinatissimi inglesi Divine Comedy che hanno fatto proprio il titolo del poema dantesco per non parlare delle infinite canzoni e citazioni riscontrabili. Naturalmente è stato L’Inferno, ricco di personaggi affascinanti che sono entrati nell’immaginario collettivo, a suscitare maggior interesse, attraendo soprattutto il metal anche più estremo per il quale demoni, fiamme, torture sono cibo quotidiano e il prog. Ora è la volta del lombardo Maurizio Vaiani alias RosGos che dedica il suo terzo lavoro solista, "Circles", alla prima cantica del poema dantesco. Nove brani ciascuno dedicato a uno dei gironi infernali, come il titolo tutto l’album è cantato in inglese. L’inferno musicato da RosGos è sia la situazione sempre più cupa in cui si trova l’umanità, sottolineato da una musica chiaramente ispirata alla dark wave anni Ottanta, e parallelamente anche qualcosa di più intimo e personale. Come nell’iniziale Limbo dove lo smarrimento e l’indecisione sono dovuti alla lontananza e alla mancanza della persona amata, assente come Cristo per chi ha vissuto prima del suo avvento. In entrambi i casi la domanda, che rimane in sospeso è se ci sia una possibilità di salvezza, non in un aldilà ma qui in questa valle di lacrime. Forse la risposta è l’amore perché «When you love all is bright / and the doors … open wide» (Lust), ma via via che si scende verso Lucifero la situazione si drammatizza, la paura travolge ogni cosa, si invoca protezione (Gluttony), gioia e speranza sembrano ingannevoli (Fraud) e alla fine rimane una sola possibile salvezza «a dirty rain / above our love against the walls / Mmy heart is for you». Musicalmente, rispetto al precedente "Lost In The Desert", più legato alla musica americana, al folk, qui ci spostiamo, come detto, verso la dark wave anni Ottanta, dai Cure ai Bauhaus, e questa è senz’altro una scelta stilistica che si adatta perfettamente al tema e all’atmosfera complessiva cupa, a tratti oppressiva che si vuole creare. L’uso dell’elettronica è funzionale alla creazione di un climax emotivo nel quale l’elemento dello smarrimento, della confusione, rimane centrale, RosGos è una sorta di Virgilio che ci guida dentro i reconditi gironi della nostra anima che vaga in una nebbia difficile da diradare, né ansia moralistica né timore religioso ci salveranno.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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