Migliora leggibilitàStampa
13 Maggio 2020

Pierpaolo Lauriola Canzoni Scritte Sui Muri

2020 - La Masseria Della Musica / MEI Digital
[Uscita: 13/05/2020]

L’ascolto di un disco di Pierpaolo Lauriola trascende la pura esperienza sensoriale proiettando l’ascoltatore nell’universo umano e percettivo dell’artista che ci conduce, verso dopo verso, nota dopo nota lungo un sentiero emozionale pregno di storie di vita vissuta od osservata non solo dai margini dell’anima, ma toccata e approcciata de visu, fino a perdersi a fondo per descrivere col pennello del cuore e dell’arte gli elementi causali e/o casuali che generano in ciascuno di noi un processo di Trasformazione ineluttabile ed ineludibile verso un nuovo status esistenziale. Ed è proprio la 'trasformazione' la luce-guida che attraversa l’intero concept album illuminando tematiche ora sociali ora più intime e personali, ma che si proiettano come schegge incandescenti nel quotidiano di ognuno di noi. Ed ecco che la prima canzone di quest'album, "Canzoni Scritte sui Muri", Le Fragili Certezze, ci prende per mano per farci spiare la complessità delle relazioni umane, la loro innata conflittualità che, se anche potrà condurre al disfacimento di un rapporto, non lascerà scomparire, se non al termine fisiologico di esso, la forza della speranza. Il calore della voce ed il tappeto sonoro voluttuosamente funky-pop donano il giusto e coinvolgente groove che si dirada nelle oniriche ed umbratili atmosfere che introducono Scudo E Riparo. La fragilità che funge da sostrato ad ogni legame può dare corpo, quando rivelata, ad ogni possibile difesa da ricercare fin dentro il dolore più profondo per cercare di preservare quanto di bello possa essere salvato e, al contempo, condurci verso una nuova e inedita forma emozionale in cui potremo forse riconoscere i tratti fondamentali di ciò che è stato, proiettandoci verso ciò che potrebbe essere: “Mi sono specchiato in te prima che andassimo in frantumi … proverò a barattare tutto questo dolore con una nuova canzone”. Echi di David Sylvian si fondono elegantemente con strutture armoniche che rimandano al miglior Ivano Fossati mantenendo prevalente e nitida la cifra stilistica di Pierpaolo. Una perla racchiusa in uno scrigno custode di gioielli di rara bellezza. Canzoni Scritte Sui Muri è poesia, racconto, cronaca in forma canzone. L’esperienza vissuta nel carcere minorile Beccaria di Milano è all’origine di questo splendido pezzo che ci riporta all’impegno sociale da sempre presente non solo nell’opera artistica di Lauriola, ma nella sua intima essenza di essere umano, al suo sguardo rivolto da sempre alle storie di chi, il più delle volte non ha voce per esprimere i disagi, gli incubi e molto spesso i sogni dei dimenticati, di chi non ha una seconda occasione e, spesso neanche una prima. Una ballata struggente ed allo stesso tempo lucida e dura in cui le chitarre acustiche, le tastiere discrete e l’evocativa slide finale creano un flusso sonoro a dir poco da brividi. Non un canto di rassegnazione. Non uno sterile sguardo compassionevole, bensì un grido di verità e speranza laddove il più delle volte speranza non c’è. “Questi versi sopravvissuti al macero …”, con queste parole si apre L’Amaro Miele. Chitarra acustica e voce. Il fantasma di Nick Drake e di Gesualdo Bufalino. “… le memorie di una lunga attesa …”. Orizzonti incerti e ricordi (rimpianti?) di una vita comunque vissuta. Una pagina di diario più che una (bellissima) canzone. E La memoria si rivela come un ulteriore appunto frutto di una riflessione sofferta, ma sempre lucida, su ciò che il tempo può averci donato o negato e su come si possano accogliere le varie occasioni che il fluire delle nostre vite ci pone innanzi. Sono sempre la voce e la chitarra a disegnare la trama musicale di questa che, forse, è la canzone più “intiMistica” del disco. Magistrali gli interventi di tastiere, basso e sax. Una Goccia Pura cita Bono: “Questa tua voce è una goccia pura in un oceano di rumore”. Il cantante degli U2 si riferiva a Jeff Buckley. Armonici di chitarra e ricami di pianoforte uniti ad una ritmica pulsante evocano atmosfere lontane nel tempo, ma assolutamente consone alla congerie musicale(?) che ci circonda, regalando un tributo più che degno al figlio di cotanto padre. Ed il disco si chiude con due brani che emozionalmente non possiamo fare a meno di considerare una suite: Ti Reggo Al Ballo Le Mani e Da Uomo A Padre racchiudono la poetica e l’anima di Pierpaolo Lauriola. Madre … Padre …  queste sono per voi. Ma in realtà coinvolgono ognuno di noi. Il ballo che avremmo voluto ballare con la donna più importante della nostra vita e che forse non abbiamo ballato mai … le domeniche da bambini che attendevamo con gioia … l’abbraccio dopo un goal della nostra squadra del cuore, ma che significava tanto altro …  i giochi ed i sogni … il senso di protezione … poi si cresce ed i bambini che eravamo sono i nostri figli. Ma quelle sensazioni sono tatuate nella nostra anima e “la musica e la scrittura che sono venute dopo” possono essere solo parte di quel tutto che è la nostra vita. Un grande artista. Un grande disco.

 

Voto: 8/10
Maurizio Galasso

Audio

Video

Inizio pagina