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26 Giugno 2021

Squid Bright Green Field

2021 - Warp Records
[Uscita: 07/05/2021]

Brighton, 2021 A.D.: dopo una serie di validi singoli, EP ed esaltanti show dal vivo che hanno catturato l'interesse della stampa d'oltremanica, tocca al giovane quintetto degli Squid debuttare su 33 giri, con “Bright Green Field” pubblicato nientemeno che dalla Warp Records, che certamente sarà una label storica nell'ambito della musica elettronica, ma le tante commistioni ed influenze del recente ritorno del post-punk – etichetta ormai limitante su cui si dovrebbe fare una seria riflessione - non fanno di certo sfigurare questi ragazzi in mezzo all'importante roster dell'etichetta. Capitanati dal cantante-batterista-metronomo Ollie Judge, gli Squid propongono undici brani dallo stile intenzionalmente sfuggente, nel quale la rabbia nata dalla confusione di un'epoca particolarmente cupa e incerta (Covid, Brexit e tensioni sociali annesse) non si sviluppa in maniera bieca, preferendo altresì fondersi con stilemi più legati all'aspetto più squisitamente performativo, rivelando una buona dose di cerebralità e di doti tecniche affatto indifferenti. Senza dilungarsi troppo sui soliti riferimenti musicali di questa scena – Talking Heads, The Fall, Gang of Four... - ciò che colpisce maggiormente degli Squid è il senso di ricercata artificialità e il desiderio di spiazzare l'ascoltatore sovvertendone le aspettative con improvvisi e sferzanti cambi di ritmo e stile, in cui la sessione ritmica accelera fino a diventare un martello pneumatico, le chitarre passano schizofrenicamente da arpeggi quasi soavi a riff poderosi che richiamano i suoni di una fabbrica andata in tilt. Il luminoso campo verde, visto da vicino, ricorda uno sfondo verde in chroma key e tutto il suggestivo artwork del disco ci mostra un mondo post-industriale scansionato tramite telecamera da una sorta di ancora rozza intelligenza artificiale. Il risultato di questo particolare percorso di ricerca musicale si può tradurre in una specie di cortocircuito delle sinapsi dell'ascoltatore, che dà a sua volta vita ad una danza/performance solitaria, completamente disarticolata e folle. La nuova ondata post- punk anni 2020 lascia sulla riva un altro reperto interessante che solo il futuro prossimo ci dirà se si tratta di un fuoco di paglia o dell'ennesima “new sensation” di un genere che ha trovato nuova vita e si è rivelato essere il più adatto a narrare gli aspetti più inquietanti della nostra epoca.

Voto: 7/10
Fabio Rezzola

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