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7 Gennaio 2021 ,

Second Elliptic Eye Black Dance

2021 - See Records
[Uscita: 08/01/2021]

Cambiano decisamente argomento i Second Elliptic Eye col nuovissimo e secondo album “Black Dance”. Dove infatti il primo lavoro “Non Amarmi Senza Dirmelo” proponeva un cantautorato sghimbescio e originale di innegabile interesse pur con più o meno velati e probabilmente inconsci riferimenti a Bugo e/o Tétes De Bois, in questa nuova proposta ci ritroviamo di fronte a un album esclusivamente strumentale dove se la dance del titolo la fa senz’altro da padrona, del black, parimente citato, non si avverte la presenza essendo musica coloratissima e variegata nella sua predominanza tastieristica e nelle atmosfere da scanzonato dancefloor. Il sound sintetico e giocattoloso solamente accennato nel disco precedente è qui, infatti, protagonista assoluto per tutti i quarantuno minuti che coprono i dieci brani dell’album composto e suonato esclusivamente tastieristicamente da Paolo e Diana Mosca (quest’ultima, bimba di sei anni!) con synth e tastiere con registri che sembrano quasi quelli di strumenti per bambini (Casio, Bontempi) più una batteria elettronica spesso con la cassa in quattro (Free Assange! (Julian Is A Free Man), The Samson Option, e molte altre) a ricordare la disco music di molti anni fa. Si ricorre spesso a effetti sonori come nella titolata semplicemente Q e la fischiatina solista su Where Is Killary? non aggiunge nulla al sound complessivo di un album che se in Diario Della Luce sembra fare la caricatura ai Kraftwerk più danzerecci non possiede vere melodie canticchiabili ma solo svisature elettroniche su un ritmo ossessivo, sintetico e spesso sempre uguale che alla distanza risulta monotono e stucchevole. I titoli dei brani riferiti alla politica attuale, soprattutto americana, rivelano un disegno importante dietro il processo di composizione che però il normale ascoltatore non riesce ad avvertire sommerso dalla travolgente cascata sonora giocattolosa e danzereccia. Se si ritornerà a ballare in discoteca sarà possibile dare un senso maggiore a questa operina che a un semplice e normale (ripetutissimo invero) ascolto non ci fa certo sobbalzare sulla sedia. Un passo indietro rispetto al primo album, anche se là era tutta un’altra storia.

Voto: 5/10
Maurizio Pupi Bracali

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