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6 Giugno 2016 ,

Pugwash ‘unplugged’ 19 Maggio 2016, Londra, Isligton Venue


5259729Il tour europeo 2016 degli irlandesi Pugwash, finalizzato alla promozione di un nuovo album dal vivo dal titolo "Live In Dublin", non era iniziato sotto i migliori auspici: un brutto incidente d'auto occorso al batterista Joey Fitzgerald, costretto a letto con un trauma cranico, aveva indotto la band a rivedere completamente i propri programmi, offrendo al pubblico la scelta tra un concerto in acustico ed il rimborso del biglietto. Inutile precisare che quasi nessuno ha perso l'opportunità di vedere ed ascoltare il gruppo irlandese in un'inedita versione "unplugged", per cui la cosa è stata interpretata più come un inaspettato privilegio che come una limitazione. I restanti tre Pugwash hanno quindi aperto il tour esibendosi alla Islington Venue di Londra il 19 Maggio scorso, in una cornice intima e molto "amichevole".

 

Per illustrare meglio il concetto, è forse opportuno spendere qualche parola su come vengono organizzati e gestiti i concerti di artisti non mainstream in una delle capitali mondiali della musica. Infatti, non è affatto raro vedere artisti dalla rispettabilità riconosciuta a livello mondiale esibirsi su palchi di pub o di strutture niente affatto diverse da quelle in cui in Italia suonerebbero artisti locali senza contratto.  La totale assenza di "aura mistica" e di "prosopopea" intorno alla band -consueto valore aggiunto del marketing discografico- è assolutamente tangibile: l'artista si presenta dinanzi al pubblico armato solo della propria (sudatissima) reputazione e musica, unite ovviamente al proprio talento ed alla voglia di spenderlo sul palco quella sera. Non c'è altro. La perdita dell'atmosfera di mito, che potrebbe lasciare interdetto chi non vi fosse abituato, viene largamente 865166controbilanciata dall'opportunità di fruire di una serata intima, di un concerto ravvicinato, quasi "tra amici", in compagnia di artisti di primo livello e di solidissima reputazione internazionale.

 

E così è stato anche per i Pugwash, band dall’accentuato appeal melodico, molto influenzata da Kinks, Beatles e XTC: in scaletta unplugged tutti i brani del live dublinese, da Be My Friend Awhile a Fall Down, passando per It's Nice To Be Nice e Finer Things In Life, con in aggiunta le cose migliori dell'ultimo album "Play This Intimately (As If Among Friends)", da Lucky In Every Way alla splendida Hung Myself Out To Dry. Sempre in perfetto stile anglosassone, nell'esibizione non sono mancati momenti di ilarità, in cui la band ha persino riproposto in chiave semiseria Good Vibrations dei Beach Boys ed una versione di pura e semplice parodia di Something dei Beatles.

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[nella foto a fianco Thomas Walsh (a sinistra) e Shaun McGee dei Pugwash in concerto "unplugged" all'Isligton venue di Londra, il 19 Maggio 2016] 

 

Battute, molta autoironia (sul palco, il chitarrista Tosh Flood è stato licenziato da Thomas Walsh almeno tre volte, di cui una solo a causa del proprio abbigliamento) ed una ostentata padronanza della scena e del mestiere di musicista, conquistata in vent'anni di tour nei cinque continenti. Una bella lezione di stile, di professionalità e, probabilmente, anche di realismo e modestia per le tante presunte star nostrane. 

 

Valerio Pugliese

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