Eric Dolphy MUSICAL PROPHET: THE EXPANDED 1963 NEW YORK STUDIO SESSIONS
Da oltre 30 anni mancava un’edizione definitiva e ufficiale di inediti a nome di Eric Dolphy: con “Musical Prophet: The Expanded 1963 New York Studio Sessions” la Resonance Records colma questa lacuna con un’impresa discografica di qualità e ricca di contenuti che contribuisce ad approfondire la figura di Dolphy (Los Angeles, 1928 - Berlino, 1964) in quella scia dirompente di luce nuova che ha segnato il free jazz e la parabola vissuta dal polistrumentista e compositore, prima con Ornette Coleman, poi con John Coltrane e Charles Mingus.
“Musical Prophet” documenta in 3 CD (o 3 LP) “over 159 min of Music” incisa da Dolphy dal luglio 1963 al marzo ‘64 in diversi contesti di organico, musica solo in parte già nota: sono le registrazioni di due sedute del 1° e 3 luglio 1963 già comprese negli album “Conversations” (CS 1, con due inediti) e “Iron Man” (CD 2, con l’aggiunta di un “bonus track”, A Personal Statement del 2 marzo 1964); l’intero CD 3 “Previously Unissued Studio Recordings” contiene le takes rimaste inedite dalle due sedute di luglio ‘63. L’edizione è arricchita da un booklet, con immagini inedite di Dolphy, interviste ad artisti (tra cui gli unici sidemen di quelle incisioni ancora viventi, Sonny Simmons e Richard Davis) o i ricordi di Sonny Rollins, Henry Threadgill, Han Bennink, Dave Liebman, Joe Chambers, Steve Coleman, David Murray e Bill Laswell, tra gli altri.
Le “Douglas Sessions”
Ai primi di luglio 1963, Alan Douglas, già producer jazz con la United Artists (Art Blakey; Ellington, Mingus e Roach in “Money Jungle”) e noto per alcune edizioni postume (e controverse) di Jimi Hendrix, convince Dolphy a tornare in studio dopo due anni e mezzo come leader per due album “Conversations” (Fred Miles, novembre 1963) e “Iron Man” (Douglas, 1968), poco apprezzati all’epoca e che si collocano in un momento decisivo per Eric. Dopo aver lasciato la Prestige/New Jazz Records (1960-61), collabora con Mingus (dal 1960 al ‘64) e John Coltrane (1961-1963), si distingue per un’estetica aperta, esplora quelle nuove forme compositive con maggiori tonalità espressive che avrebbero ispirato il suo capolavoro “Out To Lunch!” (febbraio 1964, Blue Note): Dolphy è un artista anomalo, inviso ai critici o indesiderato per i proprietari di club in un momento in cui prevalgono i puristi in antitesi alla nuova cultura del free jazz e della lotta per la liberazione nera sul piano politico.
I nastri di “Musical Prophet”
La storia dei nastri da cui proviene il materiale ora pubblicato dalla Resonance è da raccontare: ai primi di aprile ‘64, alla vigilia della sua ultima tournée europea, Dolphy affida i suoi effetti personali racchiusi in una valigia ad una coppia di intimi amici, Hale e Juanita Smith; un gesto “profetico” quello di Eric che da quel viaggio in Europa non sarebbe tornato, stroncato dal diabete (trascurato) a Berlino il 29 giugno 1964. Alla fine degli anni ‘70, quel prezioso contenuto (nastri, spartiti, oggetti vari) è stato consegnato dai coniugi Smith all’amico flautista e docente James Newton (Los Angeles, 1953) che nel 2015 ha proposto i nastri delle sedute del luglio 1963 alla Resonance Records di Zev Feldman, con l’assenso dell’Eric DolphyTrust di Los Angeles. Da questo complesso intreccio di fortunate vicende è scaturito “Musical Prophet”: si noti che i master utilizzati per i due album prodotti in stereo da Douglas sono andati perduti e che i nastri dell’edizione Resonance, registrati in mono, sono l’unico documento originale oggi disponibile di quelle sedute.
L’edizione Resonance, purtroppo, non rispetta l’ordine cronologico delle takes come incise nelle due sedute del 1° e 3 luglio 1963 (al Music Maker’s Studios, New York City): la scelta operata da Zev Feldman e James Newton di scindere tutto il materiale in tre CD, restituendo nei primi due gli album originali (+ 2 inediti e una bonus track) e includendo nel terzo CD le unissued takes appare discutibile sotto il profilo filologico, sia per le scelte operate da Dolphy sugli organici, sia per la scelta dei brani eseguiti (si noti che tutte le takes del 1° luglio sono eseguite in duo, Dolphy & Richard Davis). Inoltre, i collezionisti più sfiziosi di Dolphy avranno colto che non tutto il materiale del CD 3 è inedito e all’appello manca altresì una take di Iron Man [vedi Nota discografica]. In ogni caso, questi rilievi nulla tolgono all’importanza di un’edizione fondamentale per comprendere la grandezza di Dolphy, pur nella sua breve quanto intensa vicenda artistica.
CD 1: “Conversations”
Il CD si apre con Jitterbug Waltz (di Fats Waller) in quintetto: emerge l’intensità del flauto di Dolphy che si fonde e dialoga con la potente tromba di Woody Shaw (19 anni, alla sua prima incisione) con l’apporto convinto di Bobby Hutcherson (al vibrafono), Eddie Kahn (al basso) e J.C. Moses (drums). In Music Matador (di Prince Lasha e Sonny Simmons, eseguito in sestetto) uno speziato calypso africano, spiccano gli accenti free di Dolphy al clarinetto basso, sui fondali sonori di Clifford Jordan al soprano, Simmons (sax alto) e Lasha (flauto), con le libere tessiture di Richard Davis (bass) e Charles Moffett (drums). Segue Love Me, una delicata ballad eseguita mirabilmente in solo da Dolphy (sax alto). I successivi brani Alone Together (Dietz/Schwartz) e Muses for Richard Davis (due takes inedite, di Sir Roland Hanna) sono eseguiti in duo: evidenziano la straordinaria empatia fra il clarinetto basso di Dolphy e il contrabbasso di Richard Davis, una sorta di “cantiere” o prova generale delle esecuzioni di “Out To Lunch!”, otto mesi dopo.
CD 2: “Iron Man”
L’ampia gamma multistrumentale viene qui utilizzata da Dolphy in una variegata modalità: in duo, ancora con Richard Davis; in sestetto (con Shaw, Hutcherson, Moses, due bassisti Davis e Khan) o allargata alla forma orchestrale più ampia in Burning Spear (con Jordan, Lasha, Simmons e il fagotto di Bushell aggiunti). La cifra improvvisativa che Dolphy imprime alle esecuzioni tende a liberarsi dagli stilemi bop per aprirsi a nuove esplorazioni sonore, anche sul piano compositivo (in Iron Man e nel più breve Mandrake). Nei brani in duo emerge il lirismo unico del leader, sia con il clarinetto basso in Come Sunday (di Ellington) o al flauto in Ode To Charlie Parker (di Jaki Byard) dove la precisione e l'eleganza di Richard Davis sembrano proprie di un violoncellista classico. Burning Spear è il tributo di Dolphy a Jomo Kenyatta, dal tratto esplicitamente politico, un canto melodico dove il clarinetto basso di Eric evoca la lotta per l’indipendenza del Kenya condotta da Kenyatta che utilizzò Burning Spear come nome di battaglia.
CD 3: “Previously Unissued Studio Recordings”
Il 3° CD dell’edizione comprende sette alternates takes inedite, incise nelle stesse date e dalle stesse formazioni il 1° e 3 luglio 1963, che vedono ora la luce per la prima volta: Music Matador, Love Me (2 takes), Alone Together, Jitterbug Waltz, Mandrake e Burning Spear. L’ascolto rivela un livello di eccellenza nelle rispettive esecuzioni e non si comprendono i motivi che avevano indotto Douglas a scartarle dai due LP “Conversations” e “Iron Man”: non è facile stabilire quale delle versioni alternate dello stesso titolo possa ritenersi la migliore. Nella versione di Music Matador il clarinetto basso di Dolphy vibra di maggior tensione e Sonny Simmons al sax alto è più vivace rispetto alla take di “Conversations”; così come in Mandrake il sax alto di Dolphy esprime uno slancio più libero negli intervalli di dialogo con il vibrafono di Hutcherson. Tutto in 53 minuti di rara e intensa bellezza improvvisativa.
A Personal Statement (*bonus track CD 2)
Questa take inclusa nell’edizione al termine del CD 2 come *bonus track merita un’analisi distinta dal resto. La registrazione di A Personal Statement era compresa in uno dei nastri che James Newton aveva ricevuto da Hale Smith nel 1979 e poi messo a disposizione della Resonance; il brano era apparso su “Other Aspects” a nome di Dolphy (prodotto da Newton, Cd Blue Note, 1987) titolato Jim Crow (un richiamo alle lotte contro la segregazione razziale delle Jim Crow Laws), attribuito a Dolphy da Smith, privo di dati e “recorded in New York City 1962”. A Personal Statement è stato composto dal pianista e compositore Bob James (1939), che nel marzo 1964 invita Dolphy ad unirsi al suo trio al “Festival ONCE” di Ann Arbor (Michigan). Il set del 1° marzo viene aperto con Strenght with Unity (di Dolphy) con Bob James (piano), Ron Brooks (basso) e Robert Pozar (drums, perc.), la sezione di otto corni francesi "ONCE Brass Ensemble" e Dolphy che suona i suoi tre strumenti (alto, clarinetto basso e flauto). La seconda parte del concerto, vede il trio di James con Dolphy in A Personal Statement con il controtenore David Schwartz, insolita inclusione timbrica in un contesto che prevede l’esecuzione vocale delle parti scritte da Bob James di denuncia delle leggi di Jim Crow; lo stesso brano viene registrato in una seconda versione il giorno successivo, il 2 marzo, con la stessa formazione, ed è quella utilizzata nell’edizione Resonance, mentre la take inclusa in “Other Aspects” è quella del 1° marzo. Le due takes differiscono in pochi frammenti: Dolphy vi apporta una forza espressiva dirompente, quasi l’eco vibrante ai versi cantati da Schwarz, che interseca le frasi di James, l’avanguardia che si unisce alla melodia. Entrambe le takes sono registrate dalla locale stazione radio WUOM, però vengono scartate: è certo che Dolphy porta via con sé un nastro con le due versioni registrate in mono e recuperate da Hale Smith e James Newton come sappiamo.
“Musical Prophet” è la preparazione del suo capolavoro “Out To Lunch!” e le due Douglas Sessions possono essere considerate una sorta di manifesto stilistico di Dolphy, dove il linguaggio espressivo si accosta alla voce degli uomini e della natura e si caratterizza per le fasi intervallari; i suoi richiami più free si radicano talvolta nell’armonia tonale astratta di derivazione bop. A Personal Statement è la gemma preziosa che dimostra come lo stile e l’improvvisazione di Eric Dolphy abbiano assorbito le influenze della musica classica del ‘900 (da Stravinsky a Bartók a Varèse) dentro e oltre il jazz dell’avanguardia e i suoi sviluppi: è in questa luce che va considerata l’impresa della Resonance con la pubblicazione di “Musical Prophet”.
CD 01 – LP 01 CONVERSATIONS
01. Jitterbug Waltz (07:16)
02. Music Matador (09:38)
03. Love Me (03:19)
04. Alone Together (13:19)
05. Muses for Richard Davis (previously unissued 1) (07:34)
06. Muses for Richard Davis (previously unissued 2) (08:21)
CD 02 – LP 02 IRON MAN
07. Iron Man (09:11)
08. Mandrake (04:46)
09. Come Sunday (06:28)
10. Burning Spear (11:59)
11. Ode to Charlie Parker (08:05)
12. A Personal Statement (14:59) *bonus track
CD 03 – LP 03 Previously Unissued Official Studio Recordings
13. Music Matador (alternative take) (07:56)
14. Love Me (alternative take 1) (02:21)
15. Love Me (alternative take 2) (03:40)
16. Alone Together (alternative take) (12:15)
17. Jitterbug Waltz (alternative take) (09:23)
18. Mandrake (alternative take) (06:40)
19. Burning Spear (alternative take) (10:33)
Eric Dolphy - Musical Prophet: The Expanded 1963 New York Studio Sessions (The Story)
Commenti →