AA. VV. Still in a Dream: A Story Of Shoegaze 1988 – 1995
A pochi mesi dal box "Artifact", "Still in a Dream" arriva a focalizzare la visione d’insieme su ciò che fra le canzoni di quei primi cinque dischi sarebbe stata la scintilla che avrebbe in qualche modo acceso un’intera scena anche al di fuori dalle culline termiche della Creation Records e anche fuori dalla Gran Bretagna. Un cofanetto di altri cinque cd per illuminare di lampi shoegaze i nostri ricordi.
Per accendere di colori fluorescenti chi in quella trappola di luci e rumore finì per metterci il piede e forse l’intera gamba stordito dalle rifrazioni di band contemporanee come Black Angels, Warlocks o Black Rebel Motorcycle Club (per tacere delle derive estreme del blackgaze, NdLYS) che a quelle intuizioni devono ancora tutto oppure guardando un documentario come "Beautiful Noise" alla cui coda stellare sono associati sia Artifact che questo nuovo box della Cherry Red Records. Still in a Dream si muove come una sonda endoscopica nell’intestino di quel movimento, esaminando gli otto anni in cui la musica inglese (ma non solo, vedi qui alle voci Flaming Lips, Luna o Bardo Pond ad esempio) provò a cercare le stelle guardandosi le scarpe. Trovandole.
Siamo negli anni che precedono la solidità e la concretezza del Brit-pop, dentro i confini, seppur labili, di quella che può ancora essere definita come musica “indie”. I contorni sono volutamente poco definiti, estatici, sfumati, nebulosi, sognanti. Sono vapori di rumore che si disperdono nell’aria, drogandone ogni atomo.
Un autentico generatore di melodia e di rumore che amplifica quanto immaginato dai Velvet Underground due decenni prima e lo rende un sentiero praticabile e gremito. Ottantasette brani necessari (ma non sufficienti) per setacciare a dovere il fenomeno shoegaze, con almeno due assenze eccellenti poco perdonabili come Breathless e My Bloody Valentine.
Per il resto, all’appello non manca nessuno:
Swervedriver, Spacemen 3, Jesus & Mary Chain, Ride, Spiritualized, Chapterhouse, Bark Psychosis, Sun Dial, Mercury Rev, A.R. Kane, Cocteau Twins, Cranes, House of Love, Pale Saints, Flying Saucer Attack, Loop, The Telescopes (foto a sinistra) e tutto il mondo sommerso che detonava sotto di loro.
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