Diane Coffee MY FRIEND FISH
Diane Coffee (nome ispirato alla serie televisiva Twin Peaks) arriva al debutto discografico con un album che sembra uscito direttamente dagli anni 60 e 70. Chi apprezza quel periodo musicale fertile e ispirato accoglierà, con sorpresa e un pizzico di felicità, un lavoro che attinge a piene mani dal passato, filtrandolo con un tocco di 'madness' da terzo millennio. La tesi del fondo del lavoro è: trovare l'originalità nella musica di oggi è cosa complicata, allora meglio salire su una macchia del tempo e cercare ispirazione -oltre che l'innocenza perduta (Green, bellissima ballata) - in periodi musicali intensi, nei quali è stata scritta gran parte della buona musica che si trova in giro per il mondo. Diane Coffee ha confezionato un disco vintage, intrigantissimo all’ascolto, piacevolmente visionario addirittura - sin da titolo, “My Friend Fish” - in alcuni segmenti (That stupid girl who runs a lot, Never Lonely). Dietro il moniker si nasconde Shaun Fleming (attore e doppiatore per la Disney sconosciuto al di fuori dei confini americani, già batterista con la pop band Foxygen), non nuovo a operazioni revival, già in altre occasioni (l’ep “Thank You”) aveva dimostrato di essere un freak nostalgico di 26 anni.
In alcuni brani prevale il suono di un vecchio organo farfisa ed un tiro psichedelico (New Years, uno dei brani più asimmetrici e geniali, Eat Your Love (With Sriracha)), in altri campeggiano chitarre folk, o jangly di sapore pulp (WWWoman), mentre un patina glam ‘70 avvolge il tutto, accentuata dalle delicate timbriche vocali perennemente filtrate, a tratti ‘Bowie-Bolan-esque’ di Shaun Fleming (All the Young Girls, Hymn). Un’ottima vena compositiva la sua (When it’s known. Tale of a dead dog) impreziosita da testi stralunati. Dieci tracce registrate in sole due settimane in un piccolo appartamento della grande mela, a Manhattan-New York, sintomo di idee limpide e di grande naturalezza nel ricreare certe sonorità del passato. My Friend Fish è un lavoro lo-fi, costruito con mezzi modernissimi (i-phone etc…) e casalinghi, che non hanno nulla a che fare con strumentazioni d’epoca. Disco meteora? Speriamo vivamente di no, che il piccolo anomalo miracolo di pazzia freak-glam di My Friend Fish possa avere un seguito.
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