Dieter Moebius Singhiozzi synth ed avanguardia europea
1944 - 2015
La Svizzera, si sa, è sempre stata avara di talenti musicali; un’eccezione, in tutti i sensi vista l’eccezionale caratura artistica, è stata la nascita ad Appenzello nel 1944 del tastierista e compositore Dieter Moebius, anche se la sua straordinaria carriera artistica lo farà inserire nel germanico calderone del kraut rock con annessi e connessi. Moebius, nel 1969 fonda i Kluster, trio di musica elettronica d’avanguardia insieme a due altre belle teste pensanti: Hans-Joachim Roedelius e Conrad Schnitzler (quest’ultimo poi nei Tangerine Dream e molto altro). I tre fanno in tempo a pubblicare tre oscuri album: “Klopfzeichen” nel 1970, “Zwei Osterei” ed “Eruption” nel 1971, prima della dipartita di Schnitzler verso nuove avventure cosmiche. Moebius e Roedelius decidono di proseguire come duo, sostituendo la vigorosa K iniziale della ragione sociale, con una più morbida C facendo nascere di fatto i Cluster, imprescindibile situazione sonora della scena musicale tedesca ed europea.
Una carriera quarantennale (1971- 2010) quella dei Cluster costellata da quindici album tra i quali l‘omonimo debutto inserito dalla rivista Wire tra i migliori cento album di sempre, seguito da “Cluster II” del 1972, “Zuckerzeit” del 1974 e “Sowiesoso” del 1974, triade che insieme al primo album, Julian Cope, in veste di storico del Kraut rock , considera tra i migliori cinquanta dischi di questo genere musicale. Da non dimenticare la collaborazione con Brian Eno che partorisce due album assolutamente degni di nota, “Cluster and Eno” del 1977, e “After the heat” del 1978 dove la musica sperimentale elettronica del duo si sposa con l’ambient del maestro inglese colorandosi di inedite morbidezze e atmosfere celestiali. Parallelamente e successivamente allo scioglimento dei Cluster, Ditier Moebius ha intrapreso una scintillante carriera solista ricca di collaborazioni e situazioni di grande levatura sonora. A partire dal progetto Harmonia ancora con Roedelius e Michael Rother dei Neu! per quattro album tra i quali “Live” del 1974 e “Tracks and traces” che vede nuovamente Brian Eno aggiungersi al trio nel 1976 per una registrazione che però vedrà la luce solo nel 1997.
Altre collaborazioni interessanti sono quelle con Conny Plank per cinque album, con Mani Neumeier dei Guru Guru (“Zero Set” del 1983 insieme a Conny Plank), e “Other Places” del 1996, e con l’americano Majo Thompson dei Red Crayola per l’album del 1998 “Ludwig’s law”. C’è infine la carriera solista che consta di una decina di album dal 1978 al 2006 che vedono Moebius destreggiarsi tra colonne sonore, (“Blue Moon” del 1985) esperienze new age, (“Ersatz” del 1990), vampate elettroniche (“Nurton” del 2006) suggestioni ambient, e pulsazioni krautrock mai dimenticate. Antesignano del rock elettronico e geniale innovatore Moebius è stato capace di rendere fruibile al pubblico le spigolosità del piano preparato, i singhiozzi dei sintetizzatori, le reiterazioni dei loops avvolgenti e le folate delle tastiere elettroniche che per una cinquantina d’anni dei settantuno che ha vissuto prima di lasciare questa terra pochi giorni fa, il 20 luglio 2015, hanno rivestito la sua figura di precursore e guida tra le più importanti della musica europea.
Commenti →