Mick Farren Il rock e la parola come spade e martelli
MICK FARREN
(Cheltenham, Gloucestershire, England, 1943 - Londra, 27 Luglio 2013)
Mick Farren è stato stroncato ieri 27 Luglio 2013 da un collasso cardiaco, all'età di 70 anni, sul palco londinese del Borderline in occasione del The Atomic Day Sunshine One Day Festival, cui aveva dato la sua adesione attiva unitamente alla gloriosa sigla della sua vecchia band inglese seconda metà anni '60 The Deviants, insieme ad altre storiche redivive bands della controcultura e dell'underground britannici, Here & Now ed Edgar Broughton, ai tedeschi Vibravoid ed ai Lysergics, il duo (attualmente) formato dal pugliese Fabio Mongelli (Guitar, Fuzz, e voce) e da Sarah (Organ and Bass). Quelli che avrebbero dovuto essere giorno ed evento significativi e singolari per la scena inglese si sono purtroppo ammantati di una coltre oscura e funerea. Mick Farren musicista, giornalista, agitatore anarchico e politicizzato per antonomasia della controcultura d'oltremanica sin dai tardi sixties è stato sino al 27 Luglio 2013 uomo, artista ed addetto ai lavori attivissimo nonostante la non più giovane età ed i disagi fisici, ma soprattutto fedele e coerente sino alla fine con le sue idee e con lo spirito sarcastico-dissacrante anti establishment che avevano caratterizzato le sue scelte esistenziali ed artistiche sin dalle prime vicende dei Deviants. Per conoscere meglio Mick Farren e per già celebrarlo, purtroppo, ad un giorno dalla sua scomparsa, ci è parso opportuno rispolverare un lungo articolo di Guido Sfondrini sui Deviants,"Rock Archeology - The (Social) Deviants: Anarchy in U.K.", pubblicato da Distorsioni due anni fa - e linkato in calce nel caso vogliate completarne la lettura - di cui vi offriamo qui un corposo estratto. (Pasquale Wally Boffoli)
"The Social Deviants, con un nome così nell’Inghilterra degli anni 60 si fecero notare facilmente, furono gli artefici di un rock polemico, incazzato e anarchico, marginale al business, che facilmente si può oggi definire proto punk. Furono più o meno contemporanei di MC5, The Stooges e Velvet Underground (tanto per citare i più famosi), che dall’altra parte dell’Oceano sputavano fuoco e fiamme contro l’establishment e, seppur in modi differenti, si facevano interpreti di comportamenti estremi e rivoluzionari e di una visione del mondo realistica e cruda, non filtrata dalle spesso ingenue interpretazioni della vita legate ad una sorta di “manierismo psichedelico”, che da invenzione spontanea si stava già trasformando in una moda commerciale, con l’intervento sempre più pressante del mercato discografico e dei media borghesi. L’epoca del Flower Power e della Swinging London stava volgendo al termine e le contraddizioni di una gioventù agitata e alla ricerca spasmodica di libertà e protagonismo, stavano esplodendo con tutta la loro virulenza, lanciando in tutte le direzioni schegge rivoluzionarie, ora geniali ora autodistruttive, alle volte estremamente violente e militanti oppure indirizzate verso il pacifismo e la ricerca mistica, insomma un grande casino, tutto l’opposto del piatto e mortifero conformismo giovanile targato XXI° secolo. In questo contesto nella Londra del 1966, nella zona di Ladbroke Grove, nel quartiere di Notting Hill, noto per il colorato carnevale caraibico che vi si tiene a fine agosto, nacque e crebbe una sorta di comunità, frequentata da artisti, bohemians, anarchici e situazionisti, vecchi beatniks, spacciatori e immigrati provenienti dalle Indie Occidentali.
Il mood ispiratore fu quello ereditato dalla cultura della “beat generation” degli anni 50, quella di Ginsberg, Kerouack e di John Coltrane e lo stile di vita praticato fu quello alternativo e comunitario, totalmente in contrasto con le convenzioni borghesi ben radicate nella GB degli anni 60. Promotore e leader incontrastato del movimento musicale che venne alla luce in quella situazione fu Mick Farren, cantante, compositore e esponente della controcultura locale, nato a Gloucester nel 1943, con un recente passato nella garage band r n’ b The Mafia. Con altri componenti della comune di Ladbroke Grove: il bassista canadese Pete Munro, i chitarristi Clive Muldoon e Mike Robinson e il batterista Russel Hunter, diede vita ad una rock band che chiamò The Social Deviants e poi più brevemente The Deviants. La musica rock e di conseguenza la band furono il veicolo con cui Mick Farren volle comunicare al mondo la sua incazzatura feroce e il suo convinto anarchismo:in pratica fu una specie di versione britannica di John Sinclair, l’agitprop leader delle White Panthers, poi messo in galera per molti anni negli USA, con la scusa del possesso di pochi grammi di marijuana, con l’evidente intenzione di impedirgli di fare politica, CIA e FBI con lui seppero essere molto “convincenti”. A Farren andò molto meglio; rimpiazzati Robinson e Muldoon con Sid Bishop e Cord Rees, i Deviants si fecero un nome con i loro concerti live gratuiti, furiosi e coinvolgenti, con un rock in bilico tra spirali psichedeliche ed un hard rock durissimo venato di blues, il tutto condito dagli effetti creati dai light shows di Alex Stowell... (continua)
Estratto dall'articolo "ROCK ARCHEOLOGY - THE (SOCIAL) DEVIANTS: Anarchy in the U.K." pubblicato in origine su Distorsioni Blogspot il 10 Ottobre 2011
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