Chester Bennington (Linkin Park) Addio alla voce dei ragazzi del 2000
1976 - 2017
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, lasciando sconvolti fan di tutto il mondo. Il 20 luglio 2017 è stato trovato senza vita il corpo di Chester Bennington, iconica voce del gruppo nu-metal americano Linkin Park, morto ad appena 41 anni. Le fonti statunitensi hanno confermato che il cantante si è suicidato impiccandosi nella sua casa in California, e ha scelto per morire la stessa modalità dell'amico e maggiore fonte di ispirazione Chris Cornell, nel giorno che sarebbe stato del suo compleanno. Al funerale di Cornell, Chester Bennington aveva cantato una bellissima versione dell’Hallelujah di Leonard Cohen, e con l'ex Soundgarden aveva duettato più volte. Una notizia inaspettata anche per gli altri membri della band, che si era presa un piccolo periodo di pausa dal tour mondiale che li aveva visti esibirsi anche in Italia (all’autodromo di Monza) lo scorso 17 giugno. Sconcertata la reazione di Mike Shinoda, amico di Bennington e co-fondatore dei Linkin Park: “sono sotto shock e con il cuore spezzato; ma purtroppo è vero” scrive il rapper e polistrumentista su Twitter quando la notizia appena calda aveva già iniziato a fare il giro del mondo. La band, ovviamente, ha annullato le date rimanenti del tour.
Nato nel 1976 a Phenix (Arizona), Bennington ebbe un'infanzia difficile, caratterizzata dal violento divorzio dei genitori e da abusi sessuali subiti da parte di un coetaneo, vittima di violenza a sua volta. Sono queste le radici di una depressione cronica, sfociata poi in tossicodipendenza e alcolismo che hanno accompagnato Bennington fino all’estremo gesto. L'incontro decisivo avvenne a fine anni ’90, quando Bennington e Shinoda diedero vita a uno dei progetti musicali più iconici degli anni 2000. Con i primi tre dischi in studio (“Hybrid Theory”, “Meteora” e “Minutes to Midnight”) i Linkin Park si imposero come una delle più influenti realtà nu-metal e crossover del pianeta e, grazie alla voce straordinariamente potente e versatile di Bennington, fecero avvicinare milioni di adolescenti dei primi anni 2000 al rock, nell'epoca in cui spopolavano il pop e la dance.
Pezzi come In The End, Numb, Shadow Of The Day, Crawling, Faint, A Place for My Head e tanti altri sono entrati nei lettori mp3 della prima generazione digitale, senza mai uscirne. Un affetto profondo e incondizionato da cui è partita una petizione dei fan che hanno presentato al comune di Santa Monica (California) la proposta di intitolare il Lincoln Park ai Linkin Park, in memoria del frontman scomparso prematuramente. Fan cresciuti con la sua voce graffiante e dolce allo stesso tempo, che non avevano voltato le spalle alla band nemmeno dopo i primi anni ’10, quando alcuni sfortunati album sperimentali l’avevano indirizzata verso il viale del tramonto. Anche “One More Light”, l'album del 2017, più melodico rispetto agli standard, non ha destato nella critica e nel pubblico sensazioni particolarmente positive. Al di là di tutto probabilmente la vera motivazione del gesto estremo di Bennington sta nel non essere riuscito a padroneggiare le sue fragilità.
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