Common Deflection Problems We All Play Synth
Il nomadismo è certamente uno stile di vita per Antonio Iannola, Mario Noviello e Gianpiero Cacace, rispettivamente chitarra, basso e batteria dei Common Deflection Problems. Trasferitisi prima a Londra e successivamente a Barcellona, hanno vagato per l’Europa incidendo per etichette norvegesi, inglesi, spagnole e italiane. Anche le loro sonorità sono il risultato di un nomadismo sonoro in cui il math-rock è costantemente contaminato da proiezioni funky-jazz e da derive prog. E’ un approccio matematico alla scrittura quello che domina “We All Play Synth”: sequenze irregolari e spigolose, serie apparentemente divergenti, poliedri anomali, superfici frattali ... Lo si nota nel brano d’avvio The cult of Molok, nella psicotica Steve e nelle nervose Hugo in the Continent e Urania. Molto più sperimentale il funky-jazz di Lot of fun down the Vatican. Un album che mostra il talento ed la carica espressiva di una gran bella band.
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