Geometrie Variabili THE BREATH
Geometrie Variabili è il nome di un quartetto di musicisti dediti all’improvvisazione, che vede nel grandissimo sassofonista Steve Lacy il nume tutelare. Da Lacy, di cui riprendono il brano Coastline, il gruppo trae l’attitudine di partire da elementi molto semplici, un solo accordo, una scala, un frammento melodico, per portare avanti l’improvvisazione. "The Breath" parte in maniera estremamente rarefatta, con pochi tocchi di batteria e piano preparato. Quindi si fa più presente la componente jazzata, con l’ingresso del contrabbasso, una maggiore presenza del piano, fino al solo di chitarra di Elia Casu, dal suono molto personale. In Breaking the Crust la batteria è frammentata, la chitarra percussiva, il contrabbasso di Adriano Orru scandisce rintocchi veloci sulle note più acute. Quando entra il pianoforte di Silvia Corda suona grappoli minimali di note sovracute. La batteria di Antonio Pinna prende tempi estremamente complessi ma non perde in senso del ritmo. There’s No Evidence riporta a certe esperienze anni ’70, da Cecil Taylor a Keith Tippett. Coastline parte con un giro di chitarra su note basse, contrastate dalle sfregare dell’archetto sul contrabbasso, e poi da liquidi arpeggi di pianoforte. Ask Me Now, composizione di Monk molto amata da Steve Lacy, è riconoscibile nella melodia, condotta dalla chitarra, ma perfettamente adattata allo spirito del gruppo Geometrie Variabili. Stakeout si può considerare il brano più tradizionale, col suo walking bass contrappuntato dalla batteria e fraseggi di chitarra e piano più melodici rispetto alle altre composizioni presenti sul disco. Un saggio di improvvisazione radicale, genere che sembrava piuttosto dimenticato nei nostri lidi se non da qualche esponente storico del free jazz. Musica non per tutti i gusti ma molto interessante.
Video →
Commenti →