One Eyed Jack SEA PLANTS POLLEN
Gli One Eyed Jack sono una formazione bresciana di autentico rock classico, ai confini di certo grunge anni Novanta, che consta di Daniele Amighetti alle chitarre e alla voce, Giampietro Mollica al basso, Dario Rossini alla batteria. Dopo un non lungo apprendistato concertistico, iniziato nel 2014 e culminato in un’escursione prestigiosa nel Regno Unito, decidono di pubblicare nel giugno dell’anno successivo, autoproducendolo e poi facendosi affiancare dalla meritoria etichetta discografica Gufo Records, il loro primo lavoro, “Sea Plants Pollen”, per l’appunto. I ragazzi lombardi ci danno dentro di gran lena sin dall’incipit, We’re All Fuckin Insane, con i graffi al vetriolo della chitarra, una voce spalmata su ruvide superfici rocciose, il pulsare ossessivo e aggressivo della batteria, il basso dalle potenti battute. Inutile andare a spaccare il capello in quattro con miriadi di riferimenti categoriali, come d’uso attualmente: è rock da cima a fondo, con una concessione referenziale al grunge dei ’90, Nirvana, Pearl Jam, Melvins.
I nostri se la cavano molto bene: potenti staffilate sonore nel cuore stesso della matrice d’origine, brani ideati come intarsi di materiale esplodente di tre minuti ciascuno. Struttura compatta e di ottima potenza musicale. Tra i brani più significativi, ci piace sottolineare: Double Trick dal sapore “Nirvanico”; Here Is Today, con delle sciabolate punk non indifferenti; Bellyphone, con introduzione chitarristica di vaga matrice hendrixiana e voce adoperata come un getto di puro arsenico; la conclusiva The Real Me, con opportuno feedback di chitarra iniziale e svolgimento del tema melodico in chiave grunge nel prosieguo. Un gran bell’album di debutto, davvero.
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