Ifad MALAZIONI
Album d’esordio per i cinque ragazzi tarantini che si muove sulle coordinate di un nu-metal crossoverato con l’hip hop, lo stoner e qualche parvenza growl. Il tutto, scelta non facile ma vincente, cantato in italiano con buoni testi rabbiosi e incazzati quanto basta. Dominano le due chitarre (Giuseppe Tagliente e Vincenzo Costantino) che spesso e volentieri si intrecciano e si intersecano armoniosamente là dove invece l’armonia ha lasciato il posto alla potenza sonora, alla violenza strumentale e al ritmo convulso e spezzettato.
Repentini cambi di tempo sono presenti in quasi tutti brani, gli assoli di chitarra sono ficcanti e taglienti come rasoiate in Inferno globale o Phobie, il basso di Giuseppe Pirrazzo è protagonista in evidenza in Malazioni e La mia forma che vede anche la tribalità delle percussioni di Alex Phil. Canzoni tirate e potenti che viaggiano in territori già battuti da band anche diverse tra loro quali Rage Against The Machine, Kyuss e persino Black Sabbath (De-Mente), niente di nuovo sotto il sole quindi, il terribile aggettivo “derivativo” è proprio dietro l’angolo, ma consiglieremmo a questi ragazzi di fregarsene e proseguire per questa rumorosa strada continuando a divertirsi e a divertirci perché per chi ama il genere si tratta di un esordio fulminante che si fa apprezzare e non delude.
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