Dilis L’ALBA NEGATA
E’ dal 2009 che il cantautore Pietro Di Lietro ha assunto lo pseudonimo di Dilis con il quale ha già pubblicato un ep e l’album “Nulla da capire” uscito nel 2011 per Seahorse Recordings, ora con questo ep di quattro brani, che prelude al nuovo lavoro, si presenta con una formazione che oltre ai due fidi Dario Patti al violino e Vincenzo Miele alla batteria presenta l’ingresso nella formazione di Roberto Cirillo alla chitarra elettrica e al synth. Di fronte a dischi come questo ci si prepara soprattutto ad ascoltare attentamente i testi, lasciando in secondo piano musica e arrangiamenti: nel caso di Dilis sarebbe un approccio sbagliato, perché questo breve dischetto, quattro brani per circa tredici minuti, riesce a trovare un equilibrio fra testi e musica, cosa piuttosto rara nel cantautorato italiano. La banda che accompagna crea infatti un suono pieno, ricco, con in primo piano il violino, ideale per le tematiche malinconiche e nostalgiche delle parole, mentre la sezione ritmica innerva le canzoni di ritmo, impedendo alle canzoni di illanguidirsi e fossilizzarsi sui toni cupi. I testi, che privilegiano immagini evocative e suggestivi richiami metaforici, ruotano intorno a due temi fondamentali, il tempo che trascorre e la perdita, che sia di un amore, di una speranza, di un passato nostalgicamente rimpianto. Questi versi, contenuti in “Lontano da Tutto” rendono bene l’idea della poetica di Di Lietro: «sprecando il nostro tempo a cercare soluzioni di seconda mano, guardando attraverso lo specchio tutti i giorni persi per ricominciare». Il modo di cantare ha come modello di riferimento Jeff Buckley, il comunicare emozioni attraverso le differenti modulazioni della voce, anche se a volte rischia di deviare verso sonorità più decisamente pop. Originale lo spartano packaging in carta gialla in cui è racchiuso questo interessante ep.
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