Seaside Postcards HOPE AND FAITH
Tornano ad un anno esatto dall'omonimo disco di esordio i Seaside Postcards. "Il 2012 per me è stato l'anno della scoperta dei Seaside Postcards". Con queste parole iniziavo la recensione del loro precedente Ep dello scorso anno. I dodici mesi che dividono i due lavori sono serviti alla band pesarese per migliorarsi ancor più e porsi come una delle formazioni di punta del rock alternativo italiano. Attiva sin dal 2010, nonostante alcuni cambi di line-up, la formazione marchigiana dei Seaside Postcards ha un suono ben preciso che si rifà alle sonorità del post punk inglese di fine anni '70. "Hope and Faith" è il secondo Ep della band, registrato al Basement Studio di Manu Magnini. Il disco si presenta come un ulteriore passo in avanti alla ricerca di uno stile alquanto personale, che però inevitabilmente porta il marchio di band gloriose come Joy Division ed i primi Cure.
Cinque le tracce che compongono questo nuovo lavoro, che sembrano muoversi in uno scenario notturno e nebbioso, tra chitarre elettriche che squarciano il cielo e basso e batteria capaci di far tremare la terra; la voce oscura e caustica di Michele Traglia poi ci guida con fermezza in questo secondo capitolo davvero avvincente. Si parte con lo strumentale JK per poi passare alla tagliente General , forse il momento migliore del disco. Washing My Tears Out, con uno splendido intro di batteria, è pura potenza. The Mall, magnetica e tenebrosa ci accompagna verso Transition, in collaborazione con Laura Casiraghi degli Starcontrol, brano che si discosta più di tutti dalle sonorità post punk delle tracce precedenti. Decisamente più vivo, incisivo e fresco musicalmente rispetto al precedente disco, "Hope and Faith" consacra a mio avviso una band ormai pronta ad esordire con un vero primo album.
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