The Blank Canvas VANTABLACK
I Blank Canvas suonano bene, hanno una grande tecnica strumentale: non tragga in inganno che "Vantablack" è il loro disco d’esordio. I componenti del gruppo hanno precedenti esperienze con altre band. Nove brani di batteria incalzante, riff sempre molto tirati di chitarra e una voce che ben si amalgama con il resto degli strumenti. Il quartetto toscano gira attorno alla mente futurista di Maurizio “pappone”Taci già membro di Incoming Cerebral Overdrive, Deaf Eyes e Karl Marx was A Broker, poi ci sono Marco Filippi (Karl Marx Was A Broker), Alessio Dufur (SUS) e Vanni Anguillesi (Green Oracle, Watzlawick). Il disco inizia prepotente con Ten Knives: un sound energico, dirompente. Vantablack ha una base ritmica molto serrata con bei riff di chitarre. Le successive songs si succedono però con poche varianti e sonorità comunque già ascoltate nell’ultimo ventennio. L’ultimo Black Sun Poetry (ad esempio) possiede assonanze con il grunge dei Soundgarden. L’auspicio per il prosieguo della loro carriera è che i Blank Canvas mettano un po’ più di personalità nella ricerca di sonorità meno battute.
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