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29 Maggio 2013

My Bloody Valentine 27 maggio 2013, Estragon, Bologna


my-bloody-valentine-bandCi sono concerti che aspetti da un sacco di tempo, concerti che temi non potrai vedere perchè la band oggetto del tuo desiderio si è sciolta prima della realizzazione del tuo desiderio. E allora, come nel caso dei ritrovati My Bloody Valentine (anche se in realtà non si può parlare di vero e proprio scioglimento quanto piuttosto di un lungo periodo di inattività) la venuta in Italia per due date è uno di quegli avvenimenti da considerare imperdibili. Così ci mobilitiamo per la prima data prevista, quella all’Estragon di Bologna, dove arriviamo con le prime luci della sera riscontrando subito come non ci sia il tutto esaurito come avremmo ipotizzato, anche se l’afflusso di gente è comunque considerevole. Non sono previsti gruppi supporto e quindi guadagniamo velocemente posto praticamente alla transenna.

 

Sono da poco passate le 22, i nostri salgono sul palco abbastanza in sordina e attaccano subito con I only said dal masterpiece "Loveless” seguita da When you sleep sempre dal medesimo album. Il terzo brano è il primo dal nuovo lavoro “MBV” pubblicato quest’anno a ventidue anni di distanza dal lavoro precedente ed alla fine del concerto saranno quattro le canzoni estratte da questo disco. Vista la nomeamy bloody valentine live bologna del gruppo per i live ad altissimo volume ci aspettiamo subito di essere colpiti da un muro sonoro ma, come dice anche il bassista dei Soviet Soviet che ci ritroviamo dietro, in effetti i volumi non ci sembrano eccessivi e anzi, se paragonati al recente concerto degli Swans a cui abbiamo avuto modo di assistere, risultano decisamente inferiori. Questo però fa probabilmente emergere meglio la parte melodica dei brani dei nostri, con la voce di Bilinda Butcher in bella evidenza, anche se un volume maggiore al suo microfono non avrebbe guastato.

 

Il vero motore del suono del gruppo irlandese sono la batteria di Colm O'Ciosoig e il basso suonato a mille all’ora da Debbie Googe, mentre le chitarre di Kevin Shields e della Butcher erigono di volta in volta muri sonori o disegnano delicate melodie soniche mentre Tina Durkin accompagna alle tastiere  e alla chitarra l’erezione del muro. Senza stare a fare la cronologia dei brani suonati, l’apice sonoro viene raggiunto con i quasi quindici minuti di You made me realise, con una parte centrale strumentale suonata a tutto volume e praticamente monocorde  davvero memorabile, seguita poi dalla chiusura di Wonder 2 suonata senza batteria e a quattro chitarre. C’è  anche spazio per una invasione di palco da parte di un giovane fan che è riuscito in tutta tranquillità ad arrivare a Bilinda e Kevin per salutarli e abbracciarli, tra lo stupore diverti dei vari membri della band.

 

my bloody valentine live bolognaIl concerto si conclude dopo circa un’ora e quaranta e sedici brani che hanno pescato a piene mani dalla discografia del gruppo, che è passata in un attimo visto la capacità della formazione di catturare e tenere viva l’attenzione dei present, anche se devo riconoscere che, visto il tipo di approccio molto sonico, il lato emozionale che tipicamente risalta maggiormente sul disco è risultato un po’ in disparte. Certo mentre mi allontano, mi interrogo sulle sensazioni immediatamente post concerto e mi rendo conto che l’esperienza è stata sicuramente ricca di sensazioni e stimoli a fronte di una esecuzione praticamente perfetta e partecipata quanto basta per un gruppo shoegaze (per cui praticamente zero o quasi concessioni al dialogo con il pubblico). Ma mi lascia comunque un po’ perplesso, probabilmente le aspettative erano molto alte, non potrò definirlo come un concerto memorabile quanto altri anche recenti: chissà, magari la prossima volta andrà meglio, io ci conto.

Ubaldo Tarantino
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