Giordano Sangiorgi Vent’anni di MEI
I N T R O
In occasione della consegna degli Oscar degli Indipendenti per il 2014 PIMI e PIVI, e per festeggiare i 20 anni di attività del MEI, dal 6 all'8 febbraio si terrà a Roma la manifestazione “I Premi degli Indipendenti – Roma caput Indie”, alla Factory presso La Pelanda (area Macro Testaccio). Tre giorni di musica, incontri, presentazioni ed esposizioni, oltre alle premiazioni dei vincitori dei premi PIMI e PIVI, che da dodici anni vengono assegnati per le migliori produzioni indipendenti italiane e per i migliori videoclip indipendenti. A Roma saranno premiati per il PIMI Virginiana Miller, Le Luci della Centrale Elettrica, Bud Spencer Blues Explosion, Riccardo Sinigallia, Soviet Soviet e Foxhound. Per il PIVI invece Marta sui Tubi (Salva Gente, con Franco Battiato) ex-aequo con Zen Circus, Salmo, Paolo Benvegnu’, Mannarino, Fast Animals and Slow Kids e Be Forest (Miglior Regia a MUTE, Lorenzo Musto e Erica Terenzi, per le riprese di Captured Heart).
In questo frenetico clima di celebrazione il 28 Gennaio 2015 è anche uscito in tutte le librerie il libro “I MEI vent’anni” (a cura di Daniele Paletta e Giordano Sangiorgi), che ha fatto seguito alla doppia compilation dell’estate scorsa "MEI 1994-2014" ed a quella (sempre doppia) della Sony uscita per la Festa della Musica. A 20 anni dalla nascita del Mei Distorsioni ha voluto tracciare un bilancio del seminale evento con Giordano Sangiorgi, patron da sempre del Meeting delle Etichette Indipendenti. Ad intervistarlo due giovani addetti ai lavori pugliesi, Claudio Brescia di Brescia Management-Facebook (Organizzazione eventi, Management e Booking, consulenze per gruppi musicali) e Roberta Ruggiero (Ufficio Stampa dell'Associazione Node-Facebook), che ringraziamo vivamente per la squisita disponibilità. (Pasquale Wally Boffoli)
L'INTERVISTA
Claudio Brescia - Roberta Ruggiero (Distorsioni) - Dal 6 all'8 febbraio ci sarà Roma Caput Indie. Vuoi raccontarci cosa accadrà per questa occasione, dato che si festeggeranno i 20 anni del Mei?
Giordano Sangiorgi - Saranno tre giorni pieni e originali, ogni giorno con un programma diverso tutto a ingresso gratuito.
Venerdì 6 febbraio a partire dalle ore 16 fino a notte presenteremo una Vetrina di Progetti Musicali Inediti con tantissimi artisti: dai Luminal a Tommaso Di Giulio, dalla nuova ondata dei rapper de La Grande Onda all’artista dell’anno di ExitWell Lo Spinoso e tantissimi altri, in un caleidoscopio di tantissime proposte veramente da non perdere per chi vuole sapere cosa si muove nella nuova scena indie italiana.
Sabato 7 febbraio a partire dalle 17 tocchera’ invece alle migliori produzioni indipendenti musicali e video della stagione appena passata. Suoneranno sabato sera tra gli altri Riccardo Sinigallia che con "Per Tutti" ha vinto il Premio per il Miglior Album Indipendente dell’Anno e poi ci saranno i Virginiana Miller, Una, Foxhound, Soviet Soviet, Le Naphta Narcisse, Margherita Vicario, Mud, Lo Stato Sociale e tantissimi altri per una giornata da non perdere con il miglior indie italiano.
Domenica 8 febbraio si cambia totalmente registro con una giornata di sola musica parlata aperta a tutti gli artisti emergenti: al mattino dalle ore 10 e 30 si terranno quattro workshop con YouTube, Deezer, MarteLabel e il Mei per utilizzare al meglio le possibilita’ di produzione e promozione oggi nei nuovi mercati, poi si terranno gli ascolti per le band dalle 13 mentre dalle 15 partira’ una vera e propria grande “Leopolda della Musica” con una dozzina di tavoli sui temi della musica declinata sui piu’ diversi argomenti, con le presenze qualificate di realta’ come Siae, Nuovo Imaie, Mibact, Arci, Assomusica, AudioCoop, Rete dei Festival, Acep, Aia, Note Legali, Piu’ Musica Live e tantissime altre realta’. Per consegnare poi le sintesi dei lavori all’Intergruppo Parlamentare per la Musica per un prossimo Decreto sui temi della Musica e per i temi principali del Nuovo Mei 2015 previsto per la prima settimana di ottobre. Insomma, tre giorni da non perdere assolutamente per tutti gli appassionati di musica e tutti gli operatori del settore.
Il Mei è nato nel 1994. Com'è cambiato il panorama musicale indipendente italiano in questi ultimi vent'anni?
Si e’ radicalmente trasformato sia in termini creativi che in termini produttivi. Siamo nati nell’era delle cassette autoprodotte e oggi siamo in quella dello streaming avendo attraversato le piu’ diverse trasformazioni: dal vinile al cd, dall’Mp3 ad iTunes, da My Space a Facebook, da YouTube a Spotify, tutti marchi che fanno ben capire le rivoluzioni avvenute in pochi anni nella produzione e distribuzione della musica. Artisticamente siamo nati nell’era dell’impegno dove con il marchio indie si intendeva alternativo e fuori dal sistema, mentre oggi indie è diventato un termine obsoleto anche se puo’ indicare positivamente la produzione del made in Italy all’interno di un mercato globale omologato che rischia di schiacciarci tutti.
Trovi che i musicisti, gli autori, gli interpreti di oggi abbiano più possibilità rispetto ai loro predecessori?
Hanno molte piu’ possibilita’ di farsi ascoltare e farsi conoscere rispetto a venti anni fa senza alcun dubbio, ma molte meno di raccogliere risorse economiche per un futuro da artista. La grande crisi economica e l’innovazione tecnologica hanno radicalmente cambiato il mercato riducendo di oltre il 90% il fatturato della vendita della musica prodotta e riducendo di almeno il 30% il mercato del live. Cio’ significa che il settore se vuole vivere deve lottare, unito, per ottenere piu’ facilitazioni e sgravi per i live, una maggiore diffusione della nuova musica italiana nei grandi media, una battaglia con le piattaforme monopoliste on line come YouTube, Amazon, Facebook, Spotify e tutti gli altri marchi per ottenere piu’ soldi dai click e dallo streaming oggi sotto pagati, insieme a una lotta per ottenere una redistribuzione dei diritti primari e connessi che sia equa e giusta portando ogni singolo euro a chi lo produce. Solo così si potranno trovare le risorse per poter fare vivere del lavoro di musicista decine di migliaia di artisti, musicisti, produttori, promoter che oggi vivono nella totale precarieta’.
In quest'epoca in cui i talent la fanno da padrona, qual è la tua opinione in proposito? Pensi che questi show aiutino effettivamente a scovare talenti e che lo facciano meritocraticamente?
Credo che facciano tutto questo per il pop mainstream in modo per loro estremamente positivo. Le major furbescamente hanno trovato il modo di farsi pagare lo scouting. Allo stesso tempo creano un grave danno alla cultura dell’innovazione e della creativita’ della musica sbarrando le strade alle band e a chi è troppo originale e inedito. Chi fa questo percorso deve trovare altre strade, piu’ difficili, che partono dalla strada e dalla cantina e arrivano sui grandi palchi dopo anni di sangue e sudore, ma allo stesso tempo deve rivendicare gli stessi spazi che si danno ai talent. Perche’ ad esempio in TV non vengono raccontati i grandi festival musicali italiani che si realizzano nel nostro paese? Alla fine coinvolgono centinaia di migliaia di persone e migliaia di giovani band e artisti e rappresenterebbero la risposta ai talent, e soprattutto l’inversione del servizio pubblico verso il futuro della nostra musica.
Quali sono secondo Giordano Sangiorgi le migliori realtà musicali italiane attualmente?
In assoluto credo che ci sia il nuovo mondo dei cantautori in versione rap che è assolutamente capace, esclusi i fenomeni da baraccone, di entrare in sintonia con le piu’ giovani generazioni e in alcuni casi anche con le migliori battaglie sociali e culturali. Certamente ci sono anche una nutrita serie di giovani cantautori, ma soprattutto cantautrici, che hanno grandi capacita’ di comunicare nuove emozioni con nuove musiche e nuovi stili al passo coi tempi. L’indie rock ha bisogno di rinnovarsi ancora di piu’ e di trovare ancora altre nuove strade, e di trovare i figli di coloro che hanno fatto nascere questa scena venti anni fa. Ancora gli eredi non si vedono fino in fondo, anche se ci sono band interessantissime che stanno maturando. Mi sembra che anche nel nuovo jazz italiano si muova una scena creativa di grande interesse votata alla sperimentazione e alla contaminazione. Complessivamente c’è una scena italiana bellissima oggi, dal punto di vista creativo, purtroppo con molte difficolta’ a farsi vedere e riconoscere, soprattutto sui grandi media, e cosa ancora piu’ grave dal servizio pubblico che così non riveste fino in fondo il suo ruolo di innovatore per il paese. Geograficamente credo che Roma oggi sia uno dei territori con una delle migliori scene indie (dai cantautori al rap, dall’indie rock all’indie folk e così via…), in tutte le sue diverse sfumature presenti nel nostro paese, anche se in tutta Italia, a macchia d’olio, ci sono parecchie esperienze territoriali interessanti. Le “nuove scene cittadine” di un tempo purtroppo si sono un po’ perse.
Il Festival di Sanremo è alle porte. I Kutso, prossimi concorrenti della kermesse canora, saranno ospiti a Roma per il Roma Caput Indie. Ma tra le nuove proposte, chi credi potrebbe avere un futuro, discograficamente parlando?
Il Festival di Sanremo per me quest’anno è una grossa delusione. Mi sembra di essere tornato negli Anni Ottanta dopo le grandi aperture di Fabio Fazio e Mauro Pagani alle nuove musiche pop del nostro paese, quelle intelligenti di artisti come Marta sui Tubi, Perturbazione, Zibba, solo per citarne alcuni. Si tratta di uno stop gravissimo all’investimento da parte della Rai verso l’innovazione e la creativita’ giovanile della nostra musica che deve essere al piu’ presto riparata. I Kutso sono tra i fenomeni musicali piu’ originali e interessanti presenti al Festival di Sanremo di quest’anno, premiati al Mei già nel 2010, che non a caso abbiamo invitato ad inaugurare il Mei speciale di Roma venerdì in apertura, augurando a loro ogni miglior successo, non solo a Sanremo, ma soprattutto dopo Sanremo, che è quello che piu’ conta.
Grazie per la disponibilità
Grazie a voi. Vi aspettiamo tutti a Roma allora dal 6 all’8 febbraio.
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