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8 Aprile 2025 ,

Nicole Coceancig Zohra

2024 - Nota
[Uscita: 20/12/2024]

Avevamo visto Nicole Coceancig in novembre in occasione del meritatissimo Premio Ciampi vinto dalla giovane musicista friulana e sul palco del Teatro Goldoni ci aveva immediatamente conquistato per la grinta e la personalità mostrata sia pure nel breve set di due canzoni. Ovvio che appena uscito abbiamo subito comprato il suo cd “Zohra” un concept album basato sulla storia, immaginaria, ma estremamente realistica, di una giovanissima afghana costretta ad abbandonare il suo Paese e a cercare rifugio in Europa. Il disco è la storia della sua odissea, comune purtroppo a molti che guerre, fame, repressione politica, costringono alla fuga. Per raccontare questa vicenda Nicole Coceancig, a cui non manca il coraggio nelle sue scelte, ha utilizzato il dialetto friulano, il che aggiunge forza emotiva alle sue canzoni, nelle quali si respira il sapore di una terra e di un popolo poco incline alla retorica, che conosce l’asprezza della vita e la generosità di una terra che è stata ed è crocevia di popoli e culture e che però rischia di dimenticare questa sua storia affogando nella retorica del ‘padroni a casa nostra’. “Zohra” è un urlo accalorato e drammatico per riscoprire i valori dell’umanità e dell’empatia per chi soffre, valori quanto mai necessari in questi tempi cupi in cui invocazioni di guerra e genocidi di interi popoli si riaffacciano tragicamente nella cinica indifferenza delle classi dirigenti. Il disco è pubblicato dall’etichetta Nota, sul suo sito potete ordinare il cd, che in catalogo ha Gualtiero Bertelli, Giovanna Marini, Caterina Bueno, nomi al cui confronto non sfigura adesso quello della Coceancig che si inserisce in quella nobile tradizione di canto civile che tanto ha dato alla canzone folk italiana. A dire il vero per forza espressiva e capacità di emozionare non vi sembri blasfemo il paragone anche con la grande Joan Baez. Del resto la voce della friulana è efficacissima sia nell’esprimere i momenti di dolore, di solitudine, di angoscia della sua protagonista, per esempio nel toccante inizio di Di Trop Che o Ai Ciaminat o nell’intensa Ciare Mame, sia la forza, la determinazione, la rabbia che la anima nel corso del viaggio verso l’Europa. Nella cupa e dolente Chiamami Per Nome l’arrangiamento sembra andare per ondate, la voce aumenta di drammaticità e il testo impressiona nell’evocare il senso di smarrimento che coglie quando si rischia di perdere la propria identità «Chiamami per nome/ma fallo nel buio /Perché in questa storia/fa più paura la luce». Gli arrangiamenti acustici curati dalla stessa Nicole e da Leo Virgili che nel disco suona la chitarra creano l’appropriato pathos e la giusta atmosfera drammatica, non travalicano mai la protagonista, la voce, ma la accompagnano egregiamente con prevalenza di una scelta minimalista, ma anche in qualche caso enfatizzando come in Silos grazie agli archi o come nella splendida La Liende Dal Silveri dove le voci delle chitarre, degli archi e delle percussioni si intrecciano affascinanti ad accompagnare una canzone che è una sorta di monito a non rinchiudersi e una speranza in un futuro diverso, perché come recita il titolo della villotta tradizionale riarrangiata a chiusura del disco Non C’è Mai Stata Pioggia e Zohra è partita per conquistare la propria libertà e indipendenza. L’auspicio è che il pubblico venga a conoscenza di questo lavoro, gli presti ascolto e sappia apprezzare le indubbie sue qualità. Con Nicole Coceancig possiamo salutare un’artista che non ha paura di apparire impegnata, di cantare il nostro non felice tempo e sa farlo in modo eccellente. Il cd ha un libretto molto curato che contiene i testi in friulano e tradotti in italiano.

Voto: 8/10
Ignazio Gulotta

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