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11 Marzo 2025

Laura Agnusdei Flowers Are Blooming In Antarctica

2025 - Maple Death Records (Audioglobe)
[Uscita: 31/01/2025]

Da sempre Laura Agnusdei segue percorsi di sperimentazione interattiva e concettuale della propria musica con l'ambiente inteso sia come ecosistema che come dimensione di rapporti con varie diversità. In questo senso il recente “Flowers Are Blooming In Antarctica” si pone come una tappa fondamentale per la musicista e compositrice bolognese in termini di crescita e sviluppo di una visione onnicomprensiva che vive e si muove lungo dinamiche di osmosi con la vita circostante, assorbendo l'energia del mondo per trasformarla in un'aura immaginifica e trascendendo il suono stesso del proprio strumento, ovvero il sax tenore. Le nuove otto tracce rappresentano la trascrizione di partiture indefinibili come la vita stessa o, forse, piuttosto l'idealizzazione di un abbandono assoluto verso l'incertezza e le incognite del futuro. In “Flowers Are Blooming In Antarctica” c'è la ritmica del respiro spiritual-mondialista di Miles Davis, la rottura con un sistema calligrafico di riproposizione e la conquista della libertà di affidarsi a soluzioni modali che armonicamente sono congegnate per durare all'infinito. Insieme a Laura Agnusdei suonano Giulio Stermieri (farfisa, synth), Edoardo Grisogani (percussioni, drum pads), Giacomo Bertocchi (sax alto, clarinetto e flauto), Ramon Moro (tromba e flicorno), Teguh Permana (tarawangsa) e Giovanni Minguzzi (batteria). Il jazz è la base nucleica per cellule che si aggregano fino a formare una materia disarmante ed inquieta, ma anche porosa e scivolosa allo stesso tempo. L'album disvela lentamente la sottesa preghiera per una umanità dispersa, destinata ad estinguersi in territori oscuri ed in una distopia che è già inscritta nel tempo presente. Ecco perché si ritrova una sorta di religiosità primordiale che oppone un nuovo umanesimo alle forze disgregatrici della tecnologia, in primis l'Intelligenza Artificiale con i suoi algoritmi. A conferma di un linguaggio artistico profondo e ricco di ipertesti, nella scrittura di Laura Agnusdei trova spazio la teoretica di James Bridle applicata alle relazioni tra tecnologia e ambiente, oppure la lingua inventata da Luigi Serafini nel suo "Codex Seraphinianus" o, ancora, la fantascienza di J.G. Ballard. L'opener Ittiolalia ha un groove desertico in cui il sax filtrato dal wah-wah canta una litania catartica che invoca antiche divinità salvifiche, mentre gli accenti granular della successiva Cuttlefish REM Fase definiscono il perimetro in cui si troverebbe a suo agio Makaya McCraven così come nella grandeur di The Drowned World in cui compaiono inflessioni alla Kamasi Washington. P.P.R.N (Physarum Polycephalum Rail Network) ha pulsazioni vicine ai Comet Is Coming e alle traiettorie dub a metà tra Jah Wobble e Shabaka Hutchings. Da segnalare l'esotismo funk di Oasi Bar immerso in un fluido di destrutturazione free e la conclusiva Emperor Penguin Lullaby, una struggente cantilena etno-ambient, probabilmente il momento più toccante della tracklist. “Flowers Are Blooming In Antarctica" è un lavoro che scava a mani nude nell'apocalisse per trarne fuori la poesia di tutte le vite sepolte sotto tonnellate di detriti di città invisibili crollate senza che nessuno se ne sia accorto. Anche questa volta Laura Agnusdei ha spalancato le porte di una preziosa avanguardia.

Voto: 8/10
Giuseppe Rapisarda

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