Pordenone e la Galleria d’Arte Moderna ParCo2 Pordenone, via Bertossi
Malgrado la costante dimostrazione, in tutti i campi dell’arte, di una sensibilità e di un retroterra artistico in continua crescita e capace di proporre sempre nuovi soggetti ed esperienze, la città di Pordenone si trova in questi giorni a fronteggiare la quasi certa chiusura di ParCo2, galleria di arte moderna che l’Amministrazione Comunale intende spostare in un’altra sede (nel più centrale Corso Vittorio Emanuele), operazione che porterà con sè un’inevitabile serie di incognite di tipo organizzativo, strutturale e di opportunità artistiche, ancora tutte da valutare. La galleria ParCo2 è nata nel 2010 per iniziativa dell’allora Amministrazione Comunale che aveva individuato nella struttura di via Bertossi lo spazio ideale per dare visibilità a progetti espositivi di grande impatto, oltre che molto ambiziosi per il livello proposto.
I successi di pubblico e di critica si sono puntualmente registrati a partire dalla mostra dedicata a Jim Goldberg, per poi passare all’esposizione fotografica dedicata ad Italo Zannier per chiudere con lo straordinario successo di “Mira Cuba!”, l’esposizione di originali manifesti di film (vere opere d’arte) provenienti direttamente da Cuba. Proprio quest’ultima esposizione, oltre al successo registratosi con l’alto numero di visitatori, ha visto esauriti tutti i cataloghi, oltre alla partecipazione di critici d’arte ed esperti provenienti da tutto il Paese. Un patrimonio artistico in continua crescita e potenzialmente capace solo di migliorare, rischia ora di essere messo in crisi per l’intervento del Comune che, con un’operazione discutibile e costosa, mette in discussione un progetto nel quale aveva creduto ed investito non più tardi di quattro anni fa. L’attuale sede di ParCo2 sarà occupata dagli uffici dell’Urbanistica e tutta l’operazione (che il Comune ha messo in piedi per contrastare gli alti costi di gestione degli uffici stessi) costerà ai contribuenti quasi 300 mila euro.
I cittadini, che non accettano una sorta di colpo di mano amministrativo messo in atto in nome di non ben chiare questioni di bilancio e disposto a sacrificare sempre la cultura (in questo caso cultura sana, che crea movimento in città e si fa apprezzare per l’alta qualità delle proposte anche all’estero), si sono organizzati nel “Ballo della scrivania”, un gruppo che sta cercando di sensibilizzare la città contro la chiusura di ParCo2 con una raccolta di firme, operazione che ha già raccolto più di 1000 adesioni in poco meno di due settimane costringendo l’Amministrazione ad organizzare una conferenza stampa “chiarificatrice” proprio in questi giorni. Anche in tempi di crisi la voglia di cultura rimane sempre viva anche in una città come Pordenone che, dagli anni del punk del “Great Complotto” fino ad oggi, si dimostra sempre artisticamente attiva ma, dal punto di vista amministrativo, incapace di valorizzare le enormi qualità e potenzialità che, in ambito culturale, vengono continuamente proposte.