clipping. There Existed An Addiction To Blood
[Uscita: 18/10/2019]
Alcuni anni fa i tre californiani clipping. si sono chiesti cosa sarebbe successo se l'Afrofuturismo fosse stato filtrato attraverso le allucinazioni di H. P. Lovercraft, un presupposto alquanto originale. Affascinati dalla letteratura e dalla cinematografia horror e di fantascienza, anche in questo loro ultimo lavoro l'elaborazione delle figure retoriche e l'uso delle citazioni attingono a piene mani da queste forme di espressione. Se l'ottimo “Splendor & Misery” (2016) prendeva spunto da claustrofobici viaggi interstellari narrati a più riprese dagli anni '80 ad oggi, il concept di “There Existed An Addiction To Blood” sposa il genere horror per descrivere una contemporaneità permeata da un esercizio della violenza che lascia atterriti in quanto non semplice mezzo di coercizione ma espressione del potere e del suo abuso. Scuro e ossessivo, l'album descrive scenari se non sempre da incubo quantomeno affatto accomodanti, facendo ricorso a zombie, licantropi, vampiri, fantasmi ma anche a mostri ben più reali come spietati capi mafia e torturatori compiacenti. Soggetti come gangsta e polizia sono ricorrenti e non contrapposti, funzionali alla composizione di un mosaico ma non egemoni e ad ogni modo mai stereotipati. Il rapping serrato di Daveed Diggs, un marchio di fabbrica, si poggia su dei beats minimali che in alcuni episodi rimangono appena accennati o addirittura assenti. Il lavoro dei produttori William Hutson e Jonathan Snipes si concentra soprattutto sulla creazione di soundscapes rumorosi, inquietanti e comunque sempre credibili attraverso processi di sintesi analogica e l'uso di samples non convenzionali. Un Afrofuturismo passato al rotoscope che incorpora in sé ancora una volta elementi hip hop, musica industriale, soul e gospel. Troppo semplicistico l'accostamento con il sound di Dälek e Techno Animal, oppure frettoloso inserire i tre di Los Angeles in un filone che da Sun Ra arrivi a Flying Lotus. I Nostri citano volentieri Raekwon (Wu-Tang Clan) e Scarface tra le influenze più smaccatamente hip hop e non è fuori luogo sottolineare anche una certa continuità con Company Flow e Cannibal Ox. In Nothing Is Safe, notevole singolo estratto dall'album, strizzano invece l'occhio a John Carpenter, sia per i riferimenti puramente cinematografici che per quelli evidentemente musicali. Altro ottimo singolo, Blood Of The Fang è probabilmente il pezzo più politico e militante di tutta l'opera; il testo si ispira in parte a “Ganja And Hess”, film horror sperimentale del 1973 il quale narra di una maledizione secondo cui gli schiavi vengono costretti a vivere per sempre nutrendosi di sangue umano per poi essere sterminati definitivamente dall'avvento della cristianità. Diggs pone quindi pesantemente l'accento sul carattere intrinsecamente violento del razzismo e, nell'omaggiare molti dei nomi legati alla storia delle Black Panthers, incita esplicitamente alla lotta contro il suprematismo bianco. Il cerchio poi si chiude con il sample attorno al quale ruota il pezzo, e da cui l'album prende il titolo, il quale è stato estratto proprio dalla colonna sonora del film. In generale, tutti gli episodi che compongono “There Existed An Addiction To Blood” sembrano scaturire da delle sceneggiature piuttosto credibili, soprattutto il notturno urbano di Run For Your Life e le provocazioni di Club Down. Sicuramente giova alla riuscita dell'intero lavoro l'esperienza di Diggs come attore davanti alla macchina da presa e in teatro, settori nei quali il rapper sta riscuotendo consensi crescenti. Riguardo al quesito iniziale, probabilmente la creatura clipping. continuerà a cercare risposte e ad esplorare le possibili connessioni tra varie forme d'arte. A noi non resta che augurarcelo.
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