Bat For Lashes THE HAUNTED MAN
[Uscita: 15/10/2012]
Affascinato da un video inquietante mi ero procurato il precedente disco di Bat For Lashes (ovvero Natasha Khan, nata a Brighton il 25/10/1979), “Two suns”. Il disco non mi aveva convinto, troppo fragile e acerbo, incerto sulla via da prendere nella scia di modelli troppo forti: Siouxsie, Kate Bush, Cat Power. Giunta con “The haunted man” al “difficile terzo album”, come diceva Billy Bragg, Natasha non dissipa i dubbi. Le canzoni hanno acquistato spessore, ma la dipendenza dai modelli è ancora troppo forte. La canzone che dà il titolo all'album sembra un remake di Running up the hill. L'iniziale Lillies fa pensare a Siouxsie, o a St Vincent? Annie Clark però mi sembra molto più incisiva quanto a capacità compositive. Rispetto a “Two suns”, il nuovo disco è molto più magniloquente e i brani meno arrangiati si fanno preferire, vedi All your gold, brano scelto come secondo singolo. Horses of the sun ricorda l'ultima Cat Power, quella uscita dalla depressione. In Oh yeah fa capolino l'elettronica, quindi Bjork (poteva mancare l'islandesina che vanta quindicimilanovecentotrentasei tentativi di imitazione?).
Il singolo apripista Laura è una ballatona stile prima Cat Power, quella depressa, ed è il brano più in scia coi dischi precedenti. Marilyn ritenta la fusione elettronica alla Biork con melodia alla Cat Power, ma troppa magniloquenza alla Kate Bush la appesantisce. A wall, brano molto ritmato si fa preferire, rimissata farà furore nei locali di tendenza. La seguente Rest your head segue questa falsariga, mentre la conclusiva, lunga, Deep sea diver pur mantenendo l'arrangiamento all’electronic rallenta il ritmo. In assoluto non si tratta di un brutto disco, anzi, si ascolta volentieri; ma se mi si chiede un nome su cui puntare per gli anni '10 non sarà quello di Bat For Lashes, checché ne pensi la stampa di Oltremanica. Certo, preferisco lei alle mille brutte copie di Norah Jones, ma tra le aspiranti regine delle tenebre voto piuttosto Anna Calvi. Miss Khan potrà ancora crescere come autrice, ma per ora fa ancora troppo effetto frullatore. Per finire alcune curiosità: il nome Bat For Lashes non significa niente, è stato scelto solo per il suon delle parole: il fortunato fotografo che l'ha ritratta sulla copertina del disco è Ryan Mc Ginley e il cugino di Natasha, Jahangir, è il più grande giocatore di squash di tutti i tempi.
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