Money SUICIDE SONGS
[Uscita: 29/01/2016]
Inghilterra #consigliatodadistorsioni
Tre anni dopo le raffinatezze pop di “Shadow Of Heaven”, i mancuniani Money danno alle stampe “Suicide Songs”, anche questa volta per i tipi della Bella Union, confermando l'alto valore artistico del progetto e la qualità della scrittura di Jamie Lee, Charlie Cocksedge e Billy Byron. Nell'album si avverte una urgenza espressiva veicolata da canzoni che immaginiamo scritte di notte e cantate senza pensarci troppo, nonostante gli arrangiamenti risultino estremamente curati nei dettagli così come l'utilizzo degli archi che asseconda un generale mood umbratile.
Con Suicide Songs siamo in un territorio dove la traiettoria del folk incrocia le frequenze del pop anglosassone, dando vita a nove brani dall'anima inquieta e dolente le cui armonie si liberano nell'aria con leggerezza, trasmettendo una sensazione di malinconia disinnescata dal dolore che libera un moto di riappacificazione con se stessi.
L'iniziale I Am The Lord è un accorato folk bucolico a metà tra Glen Hansard e gli U2 di “The Joshua Tree”, la successiva I'm Not Here porta con sé echi dei migliori Coldplay di “Parachutes”.
Con You Look Like A Sad Painting On Both Sides Of The Sky il cantato di Jamie Lee si fa dolente su una linea melodica costruita attorno agli accordi di una chitarra acustica che si adagia sul respiro degli archi. Il chorus della chitarra di Night Came introduce una mini suite esistenziale dalle tinte oscure che sarebbe stata perfetta per il Bono Vox di almeno un trentennio fa, tanto ricorda il crescendo di Running To Stand Still.
Tra le pieghe della breve fanfara sbilenca della title track si nasconde il Morrissey di “Vauxhall And I” la cui scia abbraccia anche la successiva Hopeless World. I'll Be The Night è Bob Dylan che si aggira sotto un cielo uggioso con la chitarra a tracolla tra edifici di fabbriche dismesse con mattoni tinti di rosso. Particolare menzione, infine, va a All My Life, la canzone perfetta che Chris Martin sogna ogni notte di scrivere senza riuscirci. I Money si candidano a rivestire il ruolo di protagonisti nel futuro della scena pop e folk della perfida Albione.
Con Suicide Songs Jamie Lee e soci sono riusciti nell'intento di cantare il resoconto di un viaggio nel cuore dell'umanità di ciascuno. Quella umanità che, quanto più appare imperfetta, tanto più ci appartiene.
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