Plainsong REINVENTING RICHARD: THE SONGS OF RICHARD FARINA
[Uscita: 11/09/2015]
Inghilterra #consigliatodadistorsioni
Questo album ci permette di parlare ancora di uno degli artisti più interessanti e originali del folk revival statunitense degli anni '60, brillante autore di canzoni, di racconti e di un romanzo. Purtroppo la mala sorte ha voluto che Richard Fariña morisse in un incidente motociclistico il giorno in cui veniva pubblicato il suo libro “Così giù che mi sembra di star su”, che ha alimentato, con il trascorrere degli anni, un culto sorprendente. Figlio di padre cubano e di madre irlandese, Fariña frequentò la Cornell University, nello stato di New York, ed è lì che si innamorò della scrittura e diventò amico di Thomas Pynchon. Per le canzoni, il passo successivo nell'elettrizzante clima del folk revival d'oltreoceano, si servì del dulcimer, uno strumento molto semplice (è in pratica un salterio con tre corde), che lui suonava in un modo tanto aggressivo e diretto quanto efficace e riconoscibile.
Era un personaggio affascinante, Fariña, lo sostengono tutti quelli che lo hanno conosciuto (a parte forse il solo Bob Dylan cui il nostro aveva dedicato Morgan The Pirate). Nessuno era tuttavia in grado di dargli credito per le mirabolanti avventure che raccontava di aver vissuto. Con due matrimoni alle spalle – il primo con la cantautrice Carolyn Hester, il secondo con Mimi Baez, sorella di Joan e anche lei musicista – altrettanti dischi e un romanzo, Farina stava per spiccare il volo e diventare una star, quando la sua vita fu stroncata, come si diceva in apertura, in un incidente in moto. Era la primavera del 1966 e appena qualche settimana dopo Bob Dylan si salvò quasi per miracolo in circostanze analoghe e scomparve letteralmente dalle scene fino al gennaio 1968, lasciando il campo libero ai suoi rivali.
Realizzato dai Plainsong, conosciuti e apprezzati per il loro limpido e cristallino folk rock, “Reinventing Richard:The Songs of Richard Fariña” li vede impegnati anche come team di produzione, il Triumvirate (Iain Matthews, Andy Roberts, Mark Griffiths). L'amore per Farina è per Matthews una costante a partire dai primissimi passi dei Fairport Convention. Il giovane produttore statunitense Joe Boyd portava a Londra nastri e dischi di cantautori americani “emergenti” perché ne facessero delle cover: Joni Mitchell, Eric Andersen, Tim Buckley e, per l'appunto, Richard Fariña. Così Reno Nevada fu incisa per le Peel Sessions e Iain Matthews ne registrò un'altra versione, spettacolare, per il suo capolavoro “If You Saw Thro'My Eyes”. Nello stesso album c'era Morgan The Pirate e i due brani diedero a Richard Thompson, Andy Roberts e Tim Renwick lo spazio per lanciare le loro chitarre elettriche e acustiche in assoli a dir poco strabilianti.
Il titolo di questo cd è abbastanza esplicito: non ci sono brani già incisi da Iain & co, e tra quelli in scaletta ci sono tre inediti. Rock, blues, country, canzone d'autore – ovvero l'alfabeto del folk rock – compongono uno scenario che viene “reinventato” dai Plainsong con quella tranquillità e quella padronanza dei suoni che soltanto grandi musicisti sanno dare. Perfino il dulcimer, tanto amato da Fariña, fa una fugace ma efficace apparizione. Si apre e si chiude con due versioni strumentali di The Quiet Joys of Brotherhood ed è veramente difficile indicare momenti migliori degli altri. Chi scrive ama da sempre Pack Up Your Sorrows, che Farina aveva scritto per un album “pop” di Joan Baez uscito alla fine solo su 45 giri. Iain Matthews (nella foto qui a destra) ce ne propone una bellissima rilettura, ma tutto Reinventing Richard:The Songs of Richard Fariña merita di essere ascoltato. Per il sottoscritto “ Album folk rock dell'anno”.
RICHARD FARINA
DISCHI
Dick Farina & Eric Von Schmidt (Folklore, 1963)
Reflections (Vanguard, 1965)
Celebrations For A Grey Day (Vanguard, 1965)
Reflections In A Crystal Wind (Vanguard, 1965)
Memories (Vanguard, 1968)
TRIBUTI
Plainsong Reinventing Richard Fariña (Omnivore Recordings, 2015)
LIBRI
Richard Fariña: Così giù che mi sembra di star su, Traduzione di Maurizio Bartocci, Fandango, Roma, 2002. Street
David Hajdu: Positively 4th Street, Come quattro ragazzi hanno cambiato la musica, Traduzione di Giuseppe Marano, Arcana, Roma, 2004.
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