Bad Love Experience PACIFICO
[Uscita: 14/02/2012]
# Consigliato da DISTORSIONI
La band livornese Bad Love Experience arriva al suo terzo disco sotto la produzione di Justin Perkins (Ben Weasel, The Leftovers) e Ivan Rossi (The Zen Circus, Bachi da Pietra); la formazione è composta da Valerio Casini chitarra e voce, Emanuele Voliani basso e voce, Gabriele Bogi batteria e Marco Capozzi chitarra. Dal loro precedente album “Rainy days” tre brani furono scelti da Virzì per il film “La prima cosa bella” e la canzone 21th Century Boy è stata candidata ai David di Donatello. I Bad Love Experience vantano poi una lunga serie di concerti che li ha portati in giro per l’Europa. Rispetto alle opere precedenti in "Pacifico" è evidente il distacco dal passato garage, per approdare ad una psichedelia di chiara derivazione british, i Beatles di Sgt. Pepper’s sono un sicuro punto di riferimento: ma il passato ha lasciato radici fertili per l’attitudine rock’n’roll che sta alla base della musica dei nostri e che dà energia e sostanza al disco.
Disco, diciamolo subito, decisamente riuscito, bello, dal respiro internazionale, dimostrazione di un’ottima capacità di scrittura, di creare canzoni che ti entrano subito in testa con melodie convincenti e mai banali. La ricchezza degli arrangiamenti è forse il valore aggiunto dell’album, l’utilizzo di una grande varietà di strumenti, dall’organo al theremin, dalla tromba ai violini, dai sintetizzatori al mandolino: essa dà ai brani sfumature e coloriture che li impreziosiscono, da sottolineare anche l’uso efficace e mai invadente dell’elettronica. Quattordici i brani di “Pacifico”, difficile scegliere in un album in cui il livello qualitativo si mantiene costantemente alto: le mie preferenze vanno alle ballate di lungo respiro come Dream Eater, o Dawn Ode, ipnotica canzone scelta come primo singolo, in cui si incontrano folk e psichedelia che rimandano alle atmosfere dei Fleet Foxes.
The Kids Have Lost The War é un brano diviso in quattro parti poste due all’inizio e due alla fine del disco, in cui le molteplici influenze della band, brit pop, surf, garage, psichedelia si fondono magicamente, mentre le parole instaurano un polemico confronto con i ragazzi dei Sessanta, che hanno perso la loro guerra ed hanno consegnato alle nuove generazioni un mondo sempre più ingiusto; nell’energica Rotten Roots ci sono i Grizzly Bear innervati dai Pogues. Un disco giustamente ambizioso, il titolo “Pacifico” è dovuto allo stato d’animo sereno e soddisfatto dei musicisti per il lavoro realizzato; non poteva che avere anche una confezione altrettanto degna, con la copertina realizzata dall’artista americana Sanya Glisic: una donna che sembra uscire dalle fiamme abbraccia un’intera città fra le cui mura si muovono strane e inquietanti creature, raccoglie le suggestioni psichedeliche e le inquietudini del disco. La Tannen Records ha pubblicato l’edizione in vinile.