Naxatras NAXATRAS
[Uscita: 26/04/2015]
Grecia #consigliatodadistorsioni
Incandescenze e rapide sovrapposizioni, musica docile e calda come uno zefiro greco che increspa il mare. Il trio di druidi plasmato da guitar, bass and drums si immerge nei profumati giardini dei seventies dove crea fatati estetismi in pesanti viaggi oltre la propria conoscenza, rincorre radici sature di sogni antichi attraversati da un linguaggio magnetico e possente. Nel disegno armonico, questo album di debutto di Naxatras, band di Salonicco, trasuda riff incastonati in tematiche stoner che si attorcigliano al respiro orientaleggiante di una cultura in cui si incrociano i battiti di un infuocato pianeta d'occidente. Molti stili si immergono in nebbie oppiacee e lacrime lisergiche. Le schermaglie prog si regolano in piccole dosi improvvisate ma sapienti nello srotolare le propaggini heavy-psych. Mirabili nuclei fuzz esplodono dove le atmosfere si fanno docili e incantate, una lezione che prende forma nei sibili magici dei Floyd post Barrett o immersi direttamente nei viaggi ultradimensionali dei Captain Beyond di "Sufficiently Breathless". La ricerca di un suono antico e interpretato con l'alchimia semplice e analogica in cui si trasformano particelle fluttuanti in raffinati sogni, rapidamente mutati da urticanti derive elettriche.
I Am The Beyonder introduce l'album atterrando direttamente da simbiosi balcaniche, un sospiro tratto da universi paralleli dove si regolano i comandi per il controllo del sole. "Io sono l'Arcano", personaggio marveliano, cubo cosmico ribelle che viveva solo nella sua dimensione, poiché non c'era possibilità per contenere la sua energia? Comunque un tessuto intarsiato da preziosi fraseggi chitarristici e grevi impulsi hard. Sun Is Burning e Downer cavalcano le orde accecate che sciolgono la pace, stilettate stoner e movenze blues. Polvere cosmica, tramutata in liquido respiro, grazie ai fragranti germogli di Space Tunnel e Shiva's Dance, dove le misture progressive concepiscono conchiglie astrali come le apparizioni di Poseidone in Waves. Continue visioni allucinate scorrono tra i sortilegi ed aumentano ritmi e sfumature acide nel trip di The West o nella ossessiva materia pulsante di Ent. L'album è stato registrato in un piccolo villaggio nel nord della Grecia in soli tre giorni. Un impatto immediato, un intenso plasma che sprigiona cultura, ardore, immaginativa, dando forma al talento di un riboccante hellenic psychedelic heart.
Li sto ascoltando e devo dire che il commento è più che azzeccato. Avrei anche dato comodamente un 8,5 ma questo è soggettivo, l’heavy-psych & stoner sono le mie “miscele” preferite. Da non perdere per gli amanti del genere. Grazie