Mass Gothic MASS GOTHIC
[Uscita: 05/02/2016]
Stati Uniti
Noel Heroux possiede molti pregi tra cui quello di non averne uno in particolare. Dopo due lustri incoscienti di Hooray For Earth decide nel 2014 di fare coming out e annunciare ad un mondo con il fiato sospeso la fine della propulsione creativa che la sua ispirazione ci aveva assicurato. Confuso e infelice decide allora di dar vita al progetto Mass Gothic, nome con il quale pubblica ad inizio febbraio l'omonimo album gonfio di aspettative soteriologiche per il nostro mogio Heroux. Il vecchio e il nuovo progetto tuttavia si somigliano a tal punto che la nuova avventura solista Mass Gothic sembra essere solo una ghost track del precedente “Racy”, produzione definitiva di Hooray For Earth del 2014. Heroux scrive litanie eclettiche di stampo elettronico abbracciando forte forte il cuscino madido per l'emozione nella sua cameretta mentre, trestualmente, si chiede “So I made a mistake / How many hours can I spend in my silently in one room?”. È così che mentre prova a rispondersi la musica fa il suo corso curvando verso traiettorie profonde e sintetiche guidata da chitarre ficcanti sostenute da una solida impalcatura ritmica.
Se a tutto questo aggiungiamo synth surrogare una visceralità noise altrimenti inaccessibile al nostro sofferente Heroux (nella foto a destra), abbiamo descritto Mind Is Probabily, il primo e decisamente programmatico brano dei dieci di cui si compone il disco. Mass Gothic ci tiene molto al nostro giudizio ma non deve ritenerci molto svegli se a questo punto con Own the Road ci lascia oltre un minuto di inutile fumo sonoro intossicante che sfortunatamente non annebbia la nostra capacità di giudizio. Heroux a questo punto prova ancora a cambiare le carte in tavola lasciando il microfono alla dotata voce femminile di Jessica Zambri e affidando la composizione artistica a reminiscenze pop/dance seventy; dal rimestare in pratiche alchemiche al limite della stregoneria turlupinante prende forma Want to, Bad che fa il paio con la successiva e sognante Pier Pressure con la quale Mass Gothic prova a stendere un pietoso velo di synth sulla miseria della composizione musicale contemporanea.
È difficile trovare un terreno stabile su cui stabilire una relazione con la narrazione musicale proposta, tutto è troppo instabile e liquido mancando paradossalmente la fluidità del testo tanto che mai didascalia si dimostra più efficace del cantato proposto dallo stesso Heroux: «I wait in the ocean / Dissolving». Il naufragio è persistente e continuo e a nulla vale la scarica di adrenalina tardo grunge di Nice Night che con i suoi riff potenti non è in grado di rivitalizzare un corpo agonizzante di noia. La seconda parte di “Mass Gothic” non sfugge al racconto che sin qui si è proposto e Heroux tenta anche di farci muovere la più sedentaria tra le località anatomiche, e Every Night You’ve Got to Save Me è un tentativo fuori tempo massimo di virare verso il dancefloor e dimenticare il passato a suon di urletti e refrain vanesi.
Presto tutto finirà lo si comprende chiaramente dalla brusca decelerata di Every Little Thing She Does is Magic con il quale Mass Gothic paga i propri debiti contratti con il pop rock degli anni '80 e con una donna adorata. Il resto è un tritacarne mostruoso nel quale vengono gettati e triturati tutti i generi rimanenti dall'industrial per cicisbei di Money Counter all'intimismo manierista della conclusiva Subway Phone. Un disco che non abbiamo capito, che ci è parso realmente poco ispirato e del quale la qualificazione più propria ci sembra quella proposta dall'immagine di copertina dai contorni dolorosamente squagliati in una vaga aspirazione al non-finito. Musica che cola da tutte le parti.
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