Minami Deutsch & Damo Suzuki LIVE AT ROADBURN
[Uscita: 01/03/2019]
Giappone-Europa #consigliatodadistorsioni
Una sorprendente congregazione di forze si è unita per dar vita a questo “Live at Roadburn”: prima di tutte, la londinese Fuzz Club, una delle etichette di punta della neo-psichedelia europea, poi i Minami Deutsch, band kraut-rock alla conquista del Vecchio Continente e l’inafferrabile e leggendario Damo Suzuki. Due generazioni diverse di musicisti giapponesi che sotto il segno della germanica kosmische musik hanno trovato ragione d’essere in Europa, al Roadburn Festival di Tilburg, dove ogni tipo di eccesso musicale è generalmente ben accolto. Damo e la band di Kyotaro Miula hanno avuto occasione di dividere il palco per un set da cui è stato ricavato questo disco EP dalla durata di circa 22 minuti, diviso in tre parti. La musica è un tripudio di fuzz e ritmiche serrate, riff di basso ipnotici ed echi di chitarre ultraterrene mentre Damo improvvisa e salmodia sulle basi fornite dalla band. Il risultato cambia solo nella Part II, dove il ritmo concitato e il basso quasi funky ricordano i Can più acidi; per il resto i Minami Deutsch si attengono ad un suono minimalista ed iterativo. Paradossalmente è ai NEU! e alle più o meno dirette emanazioni (L.A. Düsseldorf, Harmonia, etc) che si rifanno i giapponesi e non alle complesse trame free e sperimentali dei Can.
Gli artisti si trovano in qualche modo ai poli opposti della stesso kraut rock, in cui tanto più rigidi e ripetitivi sono i Minami Deutsch, tanto più sfuggente ed attoriale è la perfomance di Damo Suzuki. Questi due aspetti non sono però inconciliabili e in realtà l’effetto desiderato sortisce piuttosto velocemente:si entra in un vortice di musica cosmica ipnotica, spaziale, atemporale ed energicamente intensa, come per ogni live album che si rispetti, soprattutto nella conclusiva Part III, motorik trascinante e trascendente. Minami Deutsch e Damo Suzuki segnano un gran risultato, definendo nel terzo millennio in maniera assoluta l’incontro tra correnti sperimentali europee del rock e l’estrosità giapponese.
Correlati →
Commenti →