Guided by Voices LET’S GO EAT THE FACTORY
[Uscita: 17/01/2012]
# Consigliato da DISTORSIONI
I Guided by Voices da Daytona nell'Ohio sono da circa 30 anni una delle più interessanti bands della scena indie: si sono formati nel 1983 e tutta la loro avventura ruota intorno alla carismatica figura di Robert Pollard, geniale compositore del gruppo. I GBV, abbreviazione ormai di uso comune quando si parla di loro, rivelano nelle loro composizioni un infinità di influenze musicali, le più disparate possibili, molte all'insegna del puro suono lo-fi, non lontane quindi da altre magnifiche realtà yankees quali Neutral Milk Hotel, Magnetic Fields ed i più noti Pavement di Stephen Malkmus. Nella loro lunga carriera hanno pubblicato un infinità di albums ed Ep, inizialmente molti dei loro dischi circolavano solo nella ristretta cerchia dei familiari ed amici, essendo pubblicati in tirature assai limitate. Con "Propeller"(1992) si fecero notare da un pubblico più ampio, molto validi anche i successivi dischi, citerò brevemente "Bee Thousand"(1994) e "Alien Lanes"(1995) probabilmente i loro vertici artistici. Nell'ultimo decennio dopo che inizialmente avevano continuato a sfornare regolarmente un album all'anno si sono poi sorprendentemente sciolti nel 2004 per volere di Pollard che dichiarò all'epoca "ho sempre detto che quando avremmo fatto un disco di cui sarei stato totalmente soddisfatto quello sarebbe stato l'ultimo capitolo" e così sia anzi sembrava che lo fosse. L'anno scorso infatti in occasione del 21° anniversario della Matador Records - label che ha ospitato gente come Robyn Hitchcock, Pavement, Yo la Tengo e molti altri - i GBV vennero invitati a suonare, dopo di che vennero a ruota altre esibizioni negli states con grandi soddisfazioni dei vecchi fans della band. Robert però negò anche in questa occasione la possibilità di una reunion a breve della storica formazione, quella del periodo 93-96, insomma la migliore, ed è quindi con sorpresa che mi trovo a parlare di questo fiammante nuovo lavoro dei GBV "Let's go eat the Factory", uno dei primi dischi importanti del nuovo anno 2012 se il buongiorno si vede dal mattino.
L'album è davvero stupendo, a quanto pare sette anni di assenza dallo studio di registrazione hanno fatto bene ai GBV: 21 tracce, quasi tutte di breve durata, ma di un’ intensità e furore sonoro sconosciuti a certe precedenti produzioni dei nostri. Difficile collocare i nostri entro confini delimitati, così come i Flaming Lips e tutti i gruppi sopra citati, l'anarchismo sonoro della band fa sì che anche l'ascoltatore più esperto e smaliziato resti spiazzato all'ascolto. Il gruppo si presenta in questo disco, particolare non da poco, con la storica formazione del periodo 1993-96, il migliore a livello compositivo, oltre a Pollard voce solista figurano Mitch Mitchell e Tobin Sprout alle chitarre, Greg Demos al basso e Kevin Fennell alla batteria. Non mi sento di consigliare qualcosa in particolare, il disco va mandato giù tutto di un fiato, quaranta minuti di brevi ballads stralunate, 21 schegge di suono impazzite, il songwriting soave ed allucinato di Robert fa centro ancora una volta, giù il cappello davanti a Mr.Pollard, bentornati tra noi GBV! La band aveva in programma la prossima estate un apparizione al famoso Primavera Sound di Barcellona, ma purtroppo per ragioni personali non ci saranno, il loro sito web al proposito non fa chiarezza. Per maggior godimento dei suoi aficionados e per non farsi mancare niente dopo tanti anni di assenza dalle scene la band ha pure annunciato un altro disco per maggio 2012, "Class Clown Spots a UFO"; per adesso godiamoci questa prodigiosa partenza, disco dell'anno 2012 per il sottoscritto potrei dire, se solo non fossimo che al suo inizio.
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