Àsgeir IN THE SILENT
[Uscita: 30/10/2013]
Uscito in Islanda nel settembre di un anno fa - ha ottenuto un grande successo fra i suoi compatrioti con il titolo “Dyrd í Dauðathogn” -affronta adesso il mercato internazionale questa opera prima del giovane songwriter che ha fra gli altri riscosso l’attenzione di John Grant, il quale ormai vive nell’isola, che si è incaricato di collaborare con Àsgeir alla traduzione in inglese dei testi e ha prodotto questa edizione. Nato 21 anni fa in un villaggio di appena 40 anime in una delle zone più selvagge dell’Islanda, Àsgeir appartiene ad una famiglia di musicisti, il padre 72enne ha collaborato alla scrittura di alcune canzoni presenti nel disco, carriera intrapresa dopo aver dovuto forzatamente rinunciare a quella sportiva. Il successo in patria - pare che un islandese su dieci abbia acquistato il disco - potrebbe aprire la strada al bis internazionale, a tal fine la scelta di abbandonare l’islandese, ritenuto ostico, a favore dell’inglese. “In The Silent” non contiene quindi materiale nuovo, ma è l’edizione per il mercato internazionale del disco d’esordio di Àsgeir, come ha deciso di farsi chiamare abbandonando il cognome Trausti.
E di frecce al proprio arco Àsgeir non manca di certo, innanzitutto la voce, spesso in falsetto, in un incrocio fra Bon Iver e Antony Hegarty, ha forte potere evocativo e sa essere mutevole come lo sono le emozioni e i sentimenti, perché non solo malinconia, nostalgia e solitudine sono le corde di Àsgeir: la sua musica sa anche essere gioiosa, solare, certo nei limiti di una latitudine quasi polare, lirica e potente. Del resto gli arrangiamenti sono molto interessanti e l'aver affiancato alla chitarra, al piano e a una morbida e suggestiva elettronica, una sezione ritmica vigorosa ed energica, fa sì che le canzoni comunichino anche forza e impatto emotivo. Evidente che lo spettro musicale di Àsgeir, non si limiti al pop d’autore e alla folktronica, ma sia piuttosto ampio, come ci rivela la sua collaborazione con musicisti di stampo molto diverso, uno dei suoi singoli di maggior successo è stato “Hvìtir Skòr” realizzato con il rapper Blaz Roca. Virano decisamente alla ballata introspettiva, malinconica in grado di rapirti il cuore brani come Higher e Was There Nothing, toni più dark invece per l’emozionante fiaba nera King And Cross; trascinante la marcia dettata dal piano e dalla batteria di Torrent, sfiora il prog l’andamento lirico e arioso di In Harmony; ma è la lenta e commovente Going Home, intrisa di malinconia e dolce amarezza - perdonate l’ossimoro - a farsi amare incondizionatamente e ad annunciarci un altro musicista proveniente dall’isola dei vulcani e dei ghiacci che sarebbe un peccato perdere di vista.
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