Moths & Locusts Helios Rising
[Uscita: 21/05/2020]
Dal sottobosco psichedelico canadese ecco approdare su Cardinal Fuzz i Moths & Locusts, con una versione in LP limited edition del loro "Helios Rising" (2016). Quartetto space-rock con all'attivo diverse produzioni, tra cui l'esordio focale “Mission Collapse In The Twin Sun Megaverse” (2013), collaborazioni con molti nomi dell'underground psichedelico nord-americano e anche la presenza nel “Live in Nanaimo” (2014) di Damo Suzuki. È proprio dalla cittadina del British Columbia che i Moths & Locusts muovono il loro sound che coniuga l'amore per Hawkwind, kraut e Spacemen 3 con un umore malinconico e grigio tipico di certo indie-rock proveniente dalle coste occidentali di Stati Uniti e Canada. Il gusto per la jam-space si accompagna ad una costante ricerca della melodia, rinnovando un genere che spesso è costretto a vivere di reiterazioni e cliché. Tuttavia, l'incipit è affidato allo stoner-rock mononota di Our Dear Leader che avvicina la band più ai QOTSA che agli Hawkwind, stessa strada percorsa da Beach Party Shakedown, con la chitarra slide e i ritornelli che si aprono ad un gusto alt-rock anni '90. Non mancano, però, pause in cui fermarsi a galleggiare in una vasca di liquido amniotico (Troubled, ad altezza Radiohead di “In Rainbows”, ma iper-drogati), lunghe trenodie solari che rimandano alla scuola inglese di Spiritualized e Sonic Boom (Invisible Light) e tributi allo spazio profondo (Capsule) da far impallidire Moon Duo e Lumerians. Tutte le sfumature vengono riassunte nei 10 minuti di Biblical Prophecy, in cui la melodia shoegaze si trasforma in una jam hard-rock con inserti elettronici; Spacemen 3 e Velvet Underground fanno (di nuovo) capolino tra le pieghe della title-track, con il suo mantra minimale che ancora una volta ascende verso altezze cosmiche. La versione completa offerta da Cardinal Fuzz di “Helios Rising” comprende anche altre 9 tracce, tra bonus track, versioni live, remix e cover, che appesantiscono una ricerca sonora davvero ragguardevole negli 8 brani dell'album. Ciò non toglie che “Helios Rising” sia davvero una boccata d'aria fresca nel panorama space-psichedelico: non ha paura di mettere in gioco stili e generi diversi, non rinunciando né al minimalismo di scuola inglese (shoegaze, neo-psychedelia, ecc) né all'amore per la freak music di ascendenza prevalentemente americana. Un piccolo passo per lo space-rock, un grande passo per i Moths & Locusts.
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