The Cult Of Dom Keller THE SECOND BARDO
[Uscita: 03/03/2014]
Inghilterra # Consigliato da Distorsioni
Al loro appuntamento con la Cardinal Fuzz Records, il gruppo di Nottingham tesse le trame di un disco dolente e oscuro. Se si potesse definire con un’accezione letteraria, “The Second Bardo “ sarebbe il lavoro di un Samuel Coleridge annebbiato dal fumo della psichedelia dilatata e colto in uno stato di sogno: il titolo infatti rimanda al concetto di “Bar do” del buddismo tibetano (già usato in ambito psichedelico dai Bardo Pond) che designa uno stato mentale di incoscienza che l’anima ottiene quando passa da una vita all’altra, in particolare il secondo “bar do” fa riferimento al mondo onirico. La musica dei Cult Of Dom Keller si nutre quindi di intuizioni e sensazioni orientali, suntuose e lunghe suites oppiacee che incontrano il post punk inglese e l’ipnotismo del “drone’n’roll” dei Black Angels scavato a forza di ondate di fuzz malato. Si ha la sensazione di assistere ad una messa in scena opaca, sfuggevole, ritagliata dai riverberi e dagli eco.
Se le prime due tracce (Plague Of It All, The Snake Keeps Changing) aprono lo scenario verso una nuova concezione di psichedelia, attraverso mantra spettrali, colate di wah, batterie rituali e muri invalicabili di fuzz, dove i suoni lisergici si uniscono in un unico grande sabba con le influenze new wave, episodi più gentili come Ghost Bones virano verso un post punk crepuscolare figlio dei feedback dei Jesus & Mary Chain.
Into The Sky Volcano-Beyond Burning Skies è un piccolo quadretto voodoo martellato da un riff di chitarra, Godshaker cerca una soluzione più ’70 e la title track assume un taglio kraut che porta le chitarre magnetiche verso nuove forme di ossessione mantrica, la finale Killer In My Sleep è una filastrocca allucinata in debito con le tastiere più acide degli Spacemen3. Solo i Kyuss con “Blues For The Red Sun” avevano portato il suono distorto a questo volume. Una lunga esplorazione attraverso i terreni psichici più oscuri ed onirici, una lenta trivellazione che eleva l’opera dei Cult Of Dom Keller verso qualcosa di superiore al semplice rock’n’roll, è un tentativo estremo di scavare a fondo nella realtà.
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