Les Claypool’s Duo de Twang FOUR FOOT SHACK
[Uscita: 04/02/2014]
“Cosa non ho ancora suonato nella mia carriera? Il country? Rimedio!”, ci piace immaginare siano state queste le parole risuonate in mente al carismatico frontman dei Primus quando, nel 2012, ha deciso di creare Duo de Twang. In questo progetto acustico Les Claypool coinvolge l’amico di lunga andata, nonché chitarrista dei M.I.R.V. Brian Kehoe. Con il proposito di rinnovare e personalizzare il country americano “Four Foot Shack” è una raccolta di cover di artisti internazionali opportunamente riarrangiate appunto in chiave country, da Stayin’ Alive dei Bee Gees a Man in the box degli Alice in Chains più alcune reinterpretazioni di brani dei Primus, come quella particolare di Jerry was a race driver. Le linee di basso di Les Claypool sono, come di routine, eccellenti e non fanno altro che accrescere l’indiscussa fama di un bassista dalle infinite potenzialità e dalla spiccata fantasia. Un duo basso-chitarra e voce che non fa assolutamente rimpiangere la mancanza di altri strumenti, brani corposi in cui nulla è lasciato al caso. All’interno dell’album si percepiscono differenti ispirazioni, dal famoso chitarrista di jazz manouche Django Reinhardt ai mostri sacri del country, Johnny Horton, Vernon Dalhart e Jerry Reed. Claypool pur pubblicando l’album a suo nome, abbandona i noiosi virtuosismi che caratterizzano molti suoi lavori solisti. Duo de Twang tralasciano anche la formula ‘jam band’ al fine di creare un album molto scorrevole. La chicca di Four Foot Shack è, oltre l’omonima title track, la succitata versione di Stayin’Alive dal ritmo trascinante, quasi lo Studio 54 si teletrasportasse in una vecchia balera americana. C’è da chiedersi però se Duo de Twang possa avere un futuro o se Four Foot Shack sia una sorta di one-off. Chissà se il buon Les Claypool ha ancora un asso nella manica da tirar fuori per vincere la prossima mano.
Album certamente non fondamentale nella lunga carriera del buon Les; puro divertimento e gogliardia ci regala anche questa volta il funambolico bassista, ben accompagnato da un presunto cugino dei ZZ Top…ogni riferimento alla sua barba non è puramente casuale. La versione di “Stayin’ Alive” dei Bee Gees vale il prezzo dell’acquisto, con quell’andamento schizzoide, mentalmente degenerato come i migliori Primus ci hanno insegnato. Grazie di esistere Signor Claypool…
Voto 80/100