Fogh Depot FOGH DEPOT
[Uscita: 20/02/2015]
Russia #Consigliato da Distorsioni
Freddi e glaciali come un cecchino, intensi e vibranti come il ricordo di una struggente storia d'amore. I Fogh Depot sono un trio di Mosca che debutta su Denovali Records con il primo disco omonimo, lavoro di otto tracce che incorpora elementi sperimentali, nu jazz, live-electronic e slow doom. Sassofono baritono, double bass, batteria, samplers ed effetti ambient per creare un raffinato e oscuro contenitore strumentale, che passa da droni selvaggi a soffusi soundscapes notturni, da distorsioni noise a melodie sofisticate e malinconiche. Otto storie raccontate da persone diverse in luoghi differenti, colonna sonora di una metropoli immersa in un buio perenne, soffocata da smog e piogge acide. Uno spazio nel quale l'uomo viene inevitabilmente fagocitato e scompare dietro una sovrapposizione infinita di edifici, strade, gallerie, viadotti, torri.
I tocchi felpati di sax che poggiano sui drones di Anticyclone, i beat bebop di Mining, il waltzer scomposto e polveroso di Nevalyashka, ci parlano di memorie lontane sepolte dalle polveri del tempo. I fiati e le ritmiche che impazziscono in Sagittarius, la psichedelia ossessiva e rumorista e l'elettronica cerebrale che accompagnano gli swing Orphan Drug e Tattoo, ci gettano tra i frantumi di uno spazio che si chiude sempre più intorno a noi. Dark Side of the M0nk è il brano manifesto della tendenza dei Fogh Depot, cantori di fraseggi rarefatti e beate solitudini. Come la conclusiva Burning Beard, evocativa soundtrack per un film noir mai realizzato. Ascolto consigliato a chi stravedeva per Morphine, e stravede per Bohren & Der Club of Gore, Angelo Badalamenti, Dale Cooper Quartet, Kilimanjaro Darkjazz Ensemble e Macelleria Mobile di Mezzanotte. Per tutti gli altri, ideale per una serata di pioggia accompagnata da un bicchiere di buon scotch.
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