Electric Litany ENDURING DAYS YOU WILL OVERCOME
[Uscita: 21/02/2014]
# Consigliato da Distorsioni
Il loro precedente album intitolato “How To Be A Child And Win The War”, che in Grecia è stato un grande successo, ha convinto nientemeno che Alan Parsons a produrre questo nuovo lavoro della band greco-inglese. E’ infatti originario dell’isola di Corfù Alexandros Miaris, cantante, polistrumentista e leader della band, che insieme al suo connazionale Alex Deliggianides, basso, è andato in cerca di fortuna a Londra, qui ai due si sono uniti gli inglesi Richard Simic alla batteria e Benjamin Prince ai sintetizzatori. Anche la lunga gestazione di questo disco è avvenuta in diversi studi fra Londra, il Galles e Corfù, mentre la masterizzazione ha avuto luogo negli Abbey Road Studies. “Enduring Days You Will Overcome” è un disco ricco di pathos e di emozione, un senso forte di perdita e di dolore lo pervade, l’eco fortissima di quanto sta accadendo nel mondo e in particolare in Grecia, devastata dalle politiche neoliberiste, non può non ripercuotersi nella musica, ma al contempo non chiude alla speranza grazie alla forza dell’esperienza artistica e della creatività, su cui poggia la fiducia nel futuro. Il canto di Miaris con il suo timbro baritonale, dai toni lirici, che non disdegna momenti dark - Joy Division e Bauhaus non devono essergli estranei - si sposa perfettamente con le atmosfere inquiete, dolenti, melodrammatiche del synth e della chitarra, c’è nella sua voce un’intensa nostalgia, forse del tempo in cui una società rurale e più povera era riscaldata dai raggi del sole, come evoca la bella immagine di copertina.
Per molti versi colonna sonora ideale di questi tempi bui, il disco della band greco-inglese brilla di alcune perle che spiccano fra le tredici tracce, innanzitutto Enduring Day Will You Ovecome, una lunga ‘litania elettrica’ in cui si fondono sperimentalismo, shoegaze, psichedelia, lo-fi. L’ascoltatore è qui irretito da oltre sette minuti di una fitta ragnatela sonora magmatica e vischiosa officiata dalla voce profonda e sepolcrale di Miaris, che salmodia sempre gli stessi due versi «Don't you say you don't / Please don’t leave». Feather of Ecstasy (il titolo e il primo verso sono tratti dal poema “Death To Van Gogh’s Ear” di Allen Ginsberg) sfiora i terreni dell’electropop e contiene i versi più esplicitamente politici del disco: «Dream among the hearts / of those who have no nation / Burn down the flags / that fill you with deception». You Make Me Feel col suo andamento grave, solenne, risuona del senso di nostalgia e di lontananza che pervade tutta l’opera degli Electric Litany ed è il filo conduttore di gran parte del disco. The Soul Remembers Everything si impreziosisce di sonorità mediorientali e si bagna di sognante malinconia: «The soul remembers everything / Suspends all within a dream». Decisamente interessante.
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