Shame Drunk Tank Pink
[Uscita: 15/01/2021]
Seconda release e prova di maturità arrabbiata ampiamente superata per gli inglesi Shame, che con “Drunk Tank Pink” si confermano fra le realtà più interessanti del redivivo movimento post-punk. Autore di una musica cupa e ferina che ben esprime la confusione giovanile del periodo post-Brexit, il quintetto londinese propone un album teso e vibrante, suddiviso in undici tiratissimi pezzi che assai bene esprimono le angosce e la schizofrenia di un’umanità intrappolata nell’incertezza della contemporaneità. Fra gli undici pezzi cantati dalla potente e convincente voce di Charlie Steen, spicca un pugno di brani potenti e distruttivi fra i quali si segnalano 6/1, Harsh Degrees e Water In The Well, che assai bene trasmettono la sensazione di un duro e aspro sfogo di rabbia repressa all’interno di una cella d’isolamento. La musica degli Shame non si riduce tuttavia a mero terrorismo sonoro fine a sé stesso, poiché i nostri dimostrano un ottimo talento ritmico, che consente loro di giocare a piacimento con la tensione e l’atmosfera delle proprie canzoni: Alphabet, Nigel Hitter e Snow Day, oltre ad essere i pezzi più radiofonici dell’album, mostrano come i ritmi e la teatralità della band traggano ispirazione da grandi maestri quali Gang Of Four e, soprattutto, Talking Heads, con Charlie che ambisce chiaramente a diventare una versione più istrionica e schizoide del primo David Byrne. Efficaci tanto nei pezzi più veloci quanto nei momenti più rallentati - le fumose Human, For A Minute e Station Wagon sono due gioiellini pregni di notturne atmosfere urbane - i cinque ragazzi londinesi si mostrano padroni dei propri mezzi con un secondo lavoro assolutamente privo di punti deboli. Esame superato con una consapevolezza che ci consente di poterli includere in quel sempre più ampio club di giovani arrabbiati e ricchi di talento insieme a gente del calibro di Fontaines D.C., Black Midi e The Wants: “Drunk Tank Pink” è un album tanto duro e cupo quanto entusiasmante, che dopo un’esplorazione del subconscio a tratti dolorosa suscita nell’ascoltatore un desiderio di rivalsa e libertà, sfondando quelle quattro pareti in cui giocoforza nell’ultimo anno ognuno di noi è rimasto rinchiuso.
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