Cut SECOND SKIN
[Uscita: 20/02/2017]
Nuovo (è il sesto) lavoro per i veterani bolognesi Cut, che festeggiano i vent’anni di valorosa attività “underground”, o, come piace loro farci sapere «dal lato sbagliato della strada». Per l’occasione i tre hanno riunito molti degli storici collaboratori che hanno gravitato intorno alla band nei due decenni passati, tra i quali spiccano il monumento Mike Watt, per i pochissimi che non lo sapessero bassista dei mai abbastanza compianti Minutemen e Francesco Bolognini, primo batterista della band, coinvolgendoli nella scrittura e nell’esecuzione dei dodici brani che compongono l’album. Che è stato prodotto dai Cut stessi e da Bruno Germano, altro collaboratore storico dei nostri, oltre che produttore, tra l’altro, della Fuzz Orchestra e registrato al Vacuum Studio di Bologna.
Il prodotto è d’indubbia qualità: ci muoviamo nel vasto territorio tra il punk, l’hardcore, il noise, il post punk, che la band frequenta con maestria. Compaiono addirittura i fiati, in Shot Dead, Parasite e Holy War, a rendere ancora più potente l’impatto sonoro, che, in ogni caso, non manca certo, nemmeno nei brani in cui la band si presenta da sola, vedasi l’ottima You Kill Me First, dal potente riff, o nella tribale Too Late. Citazioni anche per Automatic Heart (Tacoma Time Travel), nel cui bridge la band omaggia gli amati Sonics, per la dilatata Take It Back To The Start, con le tastiere in evidenza, e per la “title track”, dissonante al punto giusto. Un disco forse non “di moda”, ma il cui ascolto ci riserva momenti assai piacevoli.
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