Deca ONIRODROME APOCALYPSE
[Uscita: 01/10/2014]
# Consigliato da Distorsioni
In Giugno 2014 il sito Distorsioni.net ha dedicato una approfondita retrospettiva con intervista a Deca, valente artista elettronico savonese conosciuto e apprezzato anche all’estero, con lo scopo di celebrarne due importanti eventi concomitanti: il compimento del 50° anno di età ed il trentennale di carriera dalle registrazioni dei primi demo-tape. Ed ecco che, a sorpresa, Federico De Caroli (questo il suo nome per esteso) chiude questo anno così denso di ricorrenze importanti dando alle stampe il suo nuovo album. Per realizzare questo “Onirodrome Apocalypse”, Deca “mette in pausa” per un attimo la sua prestigiosa collaborazione con RaiTrade, con la quale aveva pubblicato, nel 2010, il precedente CD “Automa Ashes”, e decide di incidere per Atom Institute, la sua piccola etichetta personale. Deca ci ha abituato, negli anni, a uno stile ben riconoscibile ma, al tempo stesso, a una grande varietà espressiva e una costante evoluzione e contaminazione di suoni e generi, pur nella sua coerenza creativa. Il precedente album costituiva forse il massimo picco di “estremismo” dell’autore, teso a ricercare l’espressività data dal suono puro, svincolato da qualsiasi contesto armonico e ritmico, delicatamente attraversato solo da pochi temi melodici “sussurrati” di tanto in tanto.
Questa nuova opera offre una svolta più industrial, caratterizzata da forti strutture ritmiche scandite da sonorità metalliche, cigolanti, trasudanti acciaio e lamiera. Il parco-macchine di sintetizzatori vintage di Deca emerge a strappi, a ondate, in tappeti fatti di voci lancinanti e di archi gelidi, di pads cupi e di organi liturgici, ma questa volta le tastiere si piegano al servizio del computer: la maggior parte dei suoni di Onirodrome Apocalypse, e delle 8 tracce per complessivi 50 minuti circa che lo costituiscono, è ricavata da registrazioni ambientali, suoni umani, rumori stradali, tutti rielaborati attraverso campionatori e altre soluzioni digitali, per fonderli, amalgamarli, stemperarli nei tappeti dei synth. Se John Carpenter, grande regista che spesso ha amato comporre personalmente le musiche dei suoi film, uscisse domani con una trama che riassume in sé l’alienazione e le paure di questo terzo millennio da poco iniziato, probabilmente sceglierebbe questo CD come colonna sonora. Infatti Deca ci spiega che l’opera in sé è stata pensata quasi a completamento del suo primo romanzo, in fase di stesura. A questo punto, aspettiamo solo di poter aggiungere un nuovo capitolo, quello del De Caroli scrittore, al suo ricco curriculum artistico.
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