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20 Ottobre 2018 , ,

Masche KALVINGRAD

2018 - ADN Records-Wallace Records
[Uscita: 28/06/2018]

MASCHE IMGCollettivo del Canavese nato nel 2013, Masche, riporta in auge la tradizione qualitativamente alta dell’improvvisazione. Registrazione live in presa diretta, un connubio calibrato ed emotivamente efficace di istinto e di concettualmente vagliato, un progredire affiatato capace di prediligere il sentire comune e la singola, bizzarra, intuizione. Sono Valerio Zucca Paul all’elettronica, Cristina Trotto Gatta alla voce, Diego Rosso batteria, Andrea Chiuni voce e basso e Alessandro Cartolari sax contralto e tenore. La frontiera avanguardistica si dipana all’orizzonte nel gioco sfida dell’alea e dell’equilibrio combinatorio. Come fu per Italo Calvino nella fase sperimentale a cui risale il racconto ‘Le città invisibili’ ispiratore del disco. Come fu negli intenti dei grandi gruppi improvvisativi del secolo scorso (GINC, MEV e AMM). Le trame comunicative e sonore sono disposte in un modo deliberatamente astratto e anti strutturale con la finalità di muovere e spostare oltre il significante e le logiche sottese.

 

L’ambizione è quella di sondare un universo metalinguistico capace di conciliare realtà e immaginazione. Indurre riflessioni tracciando spunti, abbozzi, schizzi. “Kalvingrad”  è quindi un luogo non luogo in cui si incontrano idealità e valorizzazione di ciò che è bello, di ciò che è armonico. La linea sottile che confonde percettibile e impercettibile. L’intuito, l’ispirazione e quella spiazzante sensazione di continua mobilità, di continua 0012629841_10destrutturazione che smonta ogni assunto, ogni architettura nel momento stesso in cui la si mette a fuoco o la si crede stabile. Math rock e free jazz si abbracciano e si respingono in una caracollante danza dell’inquietudine, Still. L’elettronica e la marzialità di un folk evanescente a suggerirci nostalgicamente gli esperimenti naif di Marinuzzi jr o le manipolazioni di Marino Zuccheri nell’indecifrabile intrigo di Desire. 

Le molteplici trasposizioni portano ad un paesaggio sonoro acusmatico e a una complessità narrativa e multimediale volutamente ibrida che muove su traiettorie affascinanti quanto imprevedibili. Teatralità, recitazione, musique concrète, effetti e screziature di sax a dare un tocco di armonioso eclettismo e verve creativa. Pezzi come Grumi, Hung e la chiusa spumeggiante di Puma (on Leash) ci riportano alla sperimentazione più valida e per niente scontata di realtà come Anatrofobia (Cartolari e Trotto Gatta non a caso ne fanno parte, senza contare lo zampino della stessa etichetta Wallace e la provenienza geografica),  Jooklo Duo o Jealousy Party, con la loro voce veramente libera, sdoganata e audace, capace di aggiungere tasselli di inedito e fuori dal coro. 

 

Voto: 7,5/10
Romina Baldoni

Audio

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