Adam Carpet HARDCORE PROBLEM SOLVER
[Uscita: 9/06/2017]
Viaggio alla velocità della luce nella smart-elettronica di una band post-elettronica, che dopo i landscape touchscreen di “Parabolas”, insiste, con metodo e misura, sulla strada di una musica strumentale per synth, tastiere, drum-machine e campioni. Sempre consciamente debitrice del synth-pop di modernariato garantito, mai tanto destrutturata da ridursi a minimi cluster rumoristici (ciò che fanno scienziati come i Radian, per esempio), ed anzi capace di ritmo certo, e di melodia pure; magari spigolosa, mercuriale, robotica. Ma solida, sanguigna, facile all’ascolto e perfettamente controllata dalla sapienza produttiva di Giovanni Calella.
I sintetici inserti vocali non fanno che ribadire lo zenith dell’era dell’automazione sotto i nostri polpastrelli, creando una sfilata di personaggi tra l’alieno (vedi pure l’immagine di copertina) e l’androide. Un EP che si compone di 4 brani e che funge, a quanto si legge, da antipasto per un album prossimo venturo. «Viviamo in un momento storico in cui la musica rock soffre, fatica ad essere vicina alla gente», parole sacrosante quelle del batterista Diego Galeri che illustra l’ultima traccia Rock Is Dead, Mambo Is Not; ed in effetti «Rock is Dead» lo diceva anche Jim Morrison, ed era il 1968... Ma se, come già valeva per “Parabolas”, siete stanchi di scialbe riedizioni di questo o quell’eroe grunge e/o brit pop, allora tanto vale farsi amico il bizzarro androide che si nasconde dietro la facciata lucida degli Adam Carpet; che, buon per loro, ancora non rinunciano ad una sottile ironia di sottofondo.
Correlati →
Commenti →