Le Donne di Magliano DONNE CHE CANTANO LE DONNE
[Uscita: 05/02/2018]
Ventuno ragazze dai nove ai settant’anni che cantano tutte insieme sotto la direzione artistica di Carla Baldini, cantante e autrice grossetana; ecco chi sono Le Donne di Magliano (Magliano è un borgo medievale dell’entroterra maremmano), il coro tutto al femminile non professionista che da circa un lustro si muove sui palcoscenici d’Italia promuovendo al meglio la canzone popolare toscana e maremmana in particolare. Dopo questo periodo di attività live affiancando nomi di spicco del folk nazionale, ecco giungere il notevole album d’esordio che conferma la qualità della proposta. Accompagnate dalla scarna strumentazione di Paolo Mari e Fabrizio Bai alle chitarre, Andrea Frosolini al violino, Rossano Gasperini al contrabbasso ed Emanuele Pellegrini alle percussioni, le DdM si destreggiano tra canti e stornelli tradizionali toscani arrangiati da Carla Baldini e brani originali, scritti prevalentemente da quest’ultima, assolutamente in linea con lo stile popolare che contraddistingue l’ensemble vocale. I personaggi leggendari e reali che popolano le antiche ballate della zona della Maremma sfilano quindi lungo tutto l’album con un occhio particolare alle figure femminili della tradizione: fate, streghe, ragazze da marito, madri di famiglia, serve e padrone, affiancate da quelle storiche e realmente esistite: Pia De’ Tolomei, la partigiana Norma Parenti, la Bella Marsilia, e Brunetta Scotto la prima donna italiana medico condotto.
Un quartetto di prestigiosi ospiti arricchisce, se mai ve ne fosse bisogno, il prodotto musicale con brevi situazioni a latere come quelle di David Riondino che apre l’album con un ironico recitativo ripetendosi più avanti con Basta chiudere gli occhi, sorta di coda dedicata al Medico con gonna Brunetta Scotto cantata da Carla Baldini, mentre Pamela Villoresi si cimenta nella brevissima e dantesca Ricorditi di me che son la Pia e nella notissima poesia di Carducci San Martino che chiude il disco. Anche la collaudata coppia folk Riccardo Tesi (organetto diatonico) e Maurizio Geri (voce e chitarra) fa capolino in un paio di brani Fata e Son l’undici di notte, mentre un altro paio di brani (la notissima Maremma amara e Oh Violina) sono eseguiti a cappella dal solo coro femminile. Nota ulteriormente piacevole e particolare la canzone partigiana Norma, per non dimenticare che al di là di ogni momento anticamente tradizional-popolare (Il valzer della povera gente, Oh Violina, La mamma n’ vole e altre) si muove sinuosamente a tempo di rap. Un album bellissimo per chi apprezza il genere che oltre all’intrinseca qualità musicale è documentazione culturale di fondamentale importanza.
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