Sinoath ANAMNESIS
[Uscita: 09/10/2018]
Un sapere presente nell'anima, smarrito nell'esatto momento della venuta al mondo e custodito nelle profonde pieghe dell'inconscio. La conoscenza che deriva dal ricordo, il mito della caverna, in altre parole "Anamnesis"; filosofia e rock che si prendono a braccetto. È un connubio a dir poco stravagante quello che contraddistingue il ritorno discografico dei Sinoath ad oltre una decade dal precedente full lenght "Under the Ashes". Una ispirazione indubbiamente colta quella alla quale ricorre il quartetto etneo per tessere gli orditi narrativi del personale terzo capitolo sulla lunga distanza. Rispetto agli esordi di inizio novanta contrassegnati dal demo-cult death metal "Forged in Blood" (1991) la vena oscura della band (che nel corso degli anni ha conosciuto ripetute trasformazioni di line-up) sembra in parte aver lasciato spazio a nuovi approcci stilistici alternando agli evidenti e primordiali connotati doom-metal irruzioni in territori seventies di deriva hard-rock e ballad di stampo acustico (si ascolti la coda Arcadia).
Tra gli otto movimenti in scaletta così finiscono per guadagnarsi una particolare attenzione le atmosfere psichedeliche di Brainstorming e la vibrante Saturnalia -in odor sabbathiano- anche se il vero fiore all'occhiello dell'album sembrano apparire i dieci minuti di evoluzioni dark-prog di The Absolute Nowhere. In definitiva quello dei Sinoath si rivela un persuasivo rientro in pista; matura e ben articolata la proposta sembra aver giovato dell'evoluzione perpetua del progetto in termini stilistici e di elementi in formazione dispensando inaspettate (e gradite) inedite soluzioni. Nel nome di Platone.
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