Buñuel A RESTING PLACE FOR STRANGERS
[Uscita: 08/01/2016]
#consigliatodadistorsioni
Tre soli giorni per registrare, fermare su nastro l'elettricità che si sprigiona da un esorcismo che libera una forza che diventa rabbia da scagliare come bottiglia incendiaria contro il mondo. Così nasce il progetto denominato Buñuel, celebre regista messicano a cui Pierpaolo Capovilla, Franz Valente de Il Teatro degli Orrori e Xabier Iriondo, attualmente impegnato con i Todo Modo, si sono ispirati come base concettuale su cui costruire l'impianto di una musica feroce che fa male come un pugno assestato dritto allo stomaco.
Dall'ascolto di “A Resting Place for Strangers” si percepisce una carica irriducibile di potenza che inietta nelle vene un senso di liberazione veicolato dal registro dell'hardcore e da un estremismo sonoro che non ha precedenti nel panorama italiano. Dopo avere trascorso tre interi giorni a registrare la musica, Pierpaolo Capovilla, per l'occasione al basso come ai tempi degli One Dimensional Man, Franz Valente e Xabier Iriondo propongono a Eugene S. Robinson, storico leader dei losangelini Oxbow, di aderire al progetto. E' proprio l'apporto di Robinson, il quale registrerà le parti cantate direttamente dagli studi Monte Vallier di San Francisco, ad aggiungere quella furia iconoclasta che trasuda da ogni singola parola, da ogni singolo urlo lancinante che diventa abrasivo come carta vetrata passata sulla faccia.
L'album è stato poi missato e masterizzato da Giulio Ragno Favero, gia con One Dimensional Man e Il Teatro degli Orrori, nonché produttore di Zu, Zeus!, Appino ed altri artisti della scena indipendente. I funerei bagliori metallici dell'iniziale Cold or Hot non preludono a nulla di buono con la voce di Robinson che diventa una salmodia senza speranza, ma la botta parte già con This is Love, singolo che ha anticipato l'album: un letale mix di barbiturici dal sapore Stooges. I Electrician è un martello pneumatico ritmico su cui Xabier Iriondo erige spaventosi muri di suono, così come Jesus with a Cock con i suoi cambi di tempi che ricordano le geometrie di “Motomonotono” degli Zeus!.
Il riffone stoner di Dump Truck lascia il segno come la cicatrice di una vecchia ferita, mentre Robinson è capace di sfoderare una voce che si avvicina alla teatralità luciferina di Iggy Pop. Strepitoso il doppio colpo di Streetlamp Cold, uno degli apici ritmici dell'album, e l'ipercinetica Me + I con i suoi squarci melodici. “A Resting Place for Strangers” è un album che si contrappone all'oscurantismo dei nostri tempi come una sirena delle coscienze sopite da un ordinarietà che livella e svilisce. Crediamo che sia il migliore modo di iniziare l'anno.
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