Brown Reininger Bodson CLEAR TEARS/TROUBLED WATERS
[Uscita: 21/01/2014]
# Consigliato da Distorsioni
L’etichetta belga Crammed Disc rilancia la gloriosa sigla “Made to measure”, la collana di dischi nata per documentare lavori fatti su commissione, come musiche per film, balletti, sonorizzazioni di mostre, readings. In questa collana i vari membri dei Tuxedomoon sono apparsi in varie formazioni, sia il gruppo al completo proprio nel primo volume della serie (poi ristampato da Les Temps Modernes nell’antologia”Urban Leisure”), sia in esperienze soliste o con altri musicisti dell’etichetta, vedi l’ottimo “Douzieme journèe: le verbe, la parure l’amour” di Steven Brown e Benjamin Lew. Per gli appassionati del grandissimo gruppo di San Francisco ma europeo di adozione i lavori solisti dei singoli membri risultano molto interessanti, poiché fanno emergere gli apporti di ciascuno al lavoro di insieme: mentre storicamente molti gruppi - vedi i King Crimson o i Roxy Music - sono il frutto di un dispotico leader più altri, nei Tuxedomoon la composizione appare veramente collettiva. Nei dischi realizzati da Brown e Blaine Reininger in duo generalmente è la componente neoclassica, figlia degli studi di Blaine, ad emergere, mentre scompare l’anima del rock e della musica concreta che era portata da Peter Principle.
In questo lavoro, musica scritta per un balletto, come già “Croatian variations” inciso dai due nel 1990, si aggiunge il compositore belga Maxime Bodson, che fornisce nuovi spunti ai due americani. Abbiamo quindi in questo disco momenti che indugiano nel rumorismo anche più aspro e nella musica concreta, come le iniziali Caged bass e Less- more o BB. Ma non mancano i momenti che hanno fatto innamorare i fan dei Tuxedomoon: il classicismo sposato ai ritmi industriali di String crossing, le melodie balcaniche di Incantato (nomen omen) o Fibo, oppure Agoria, col loro tipico uso del basso, l’impressionismo quasi atonale di Second part. C’è persino un rock’n’roll, In a new world, con chitarre sferraglianti e vocione zappiano. La musica nasce per un balletto di Thierry Smits, ma questo non inficia l’ascolto slegato dalle immagini, anzi stimola la curiosità di sapere come potrebbero muoversi i danzatori al ritmo di queste musiche arcane. Certamente, trattandosi di musicisti che incidono ormai da quasi quarant’anni manca la freschezza dei primi lavori, ma la classe rimane sempre quella e in molti brani viene fuori prepotentemente. Però a chi non conoscesse ancora i Tuxedomoon, per chi scrive il più riuscito esperimento di musica totale del secolo scorso insieme al lavoro di Frank Zappa, consigliamo i primi splendidi dischi “Half mute”, “Desire” e “Holy wars” e la raccolta dei singoli incisi tra l’82 e l’83, recentemente ristampata da Les Disques du Crepuscule col titolo “At twilight”.
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