Motorama CALENDAR
[Uscita: 5/11/2012]
Endless nostalgia. Era il nome di un gruppo di new wave italiana di quando ero ragazzo ed è il sentimento che innerva questo disco. Sin dalle prime note dell'iniziale Image siamo proiettati in un mondo dove la Perestrojka e il grunge sono inimmaginabili. Un intreccio tra due chitarre scintillanti appena sporcate dal flanger, un ritmo veloce e robotico e una voce baritonale e malinconica resa distante dall'eco. Questa è la cifra dominante di “Calendar”, secondo album dopo “Alps” del 2010 dei Motorama, quintetto proveniente dalla lontana Russia, da Rostov per la precisione. I brani proseguono su questa falsariga, inserendo piccole varianti come il sintetizzatore in Rose in the vase o la chitarra acustica della conclusiva During the years, piacevole ballata su cui volteggia il fantasma di Robert Smith oltre a quello di Ian Curtis. Le canzoni sono gradevoli, la capacità compositiva del gruppo non è malvagia, e queste atmosfere malinconiche, pur senza il tratto esistenzialista/perverso che avevano gli originali dell'epoca, hanno sempre il loro fascino.
Esaminare nel dettaglio un brano oppure un altro sarebbe solo un riempitivo, le canzoni sono tutte piuttosto simili stilisticamente, tutte piacevoli, nessuna spicca per bellezza o bruttezza, insomma, se amate i voti siamo sul sei e mezzo abbondante. Però ci si pone sempre la questione dello stare ascoltando questo disco nel 2012 e non nel 1982. Chi ha conosciuto questi suoni quando erano il nuovo che avanzava, oltreché l'espressione di una visione del mondo condivisa, e figlia di eventi politico-sociali contingenti, oggi si interroga di fronte a quella che ormai è una maniera come un'altra. Ha senso rifare i New Order trenta anni dopo? Non sarà come disse un critico d'arte “dipingere marine dopo Picasso?”. Oppure questo stile è una nuova classicità, come il blues o lo swing manouche alla Django Reinhardt che si può rifare copia carbone? Certamente da un gruppo che ha una certa capacità di scrivere canzoni gradevoli ci si aspetta qualcosa di più personale, ma allora si può obiettare è stato già detto tutto, hanno già detto tutto i Beatles, ha già detto tutto Bach, è rigore quando l'arbitro fischia, etc etc Sempre che i Motorama si ispirino ai New Order e non piuttosto a The National o Interpol.
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