Sugarland BIGGER
[Uscita: 8/06/2018]
Stati Uniti
Riemergendo da ben otto anni di coltri, la creatura dal cuore country Sugarland prova a imporsi nella scena internazionale in una inedita confezione pop/indie raffinata che ridisegna i confini della band e il profilo del suo pubblico. L’operazione architettata da Kristian Bush (chitarra, mandolino, voce) e Jennifer Nettles (voce) è altisonante sin dal titolo “Bigger”, che nella sua iperbole vorrebbe segnare una eccezionale coincidenza di condizione e intenti; è infatti dal 2005, momento della separazione da Kristen Hall, altra storica componente del gruppo, che gli Sugarland non hanno fatto altro che crescere in una ipertrofica moltiplicazione di consapevolezza e premi tra i quali due Grammy per "Stay" nel 2009. Da qui la necessità di un passaggio oltre se stessi per sopravviversi, squadernata nell’omonima traccia di apertura dell’album, un concentrato di groove trascinante e melodia, un manifesto più politico che poetico tra l’autobiografia e la hit motivazionale. A ricomporre la misura dello sforzo egotico arriva allora On A Roll nella quale riverberano con minuzia filologica i Gossip di Beth Ditto nei quali Jennifer Nettles si riflette in uno straniante gioco di riconoscimento e distanza al quale non mancano né ardimento né forza espressiva.
E ‘ proprio questa tonalità emotiva spiccatissima il perno intorno alla quale ruota gran parte della massa narrativa dell’album, tutta votata a una sorta di anti-epica gender coagulantesi intorno al trittico Let Me Remind You, Babe e Mother: stucchevolissimo pop latineggiante i primi due, al contrario Mother è una pregevole ballata in sintonia con la attitudine country delle origini dei Sugarland. Purtroppo la luce si spegne presto e la seguente Still the Same lascia nell’ascoltatore la stessa indelebile impressione di un lampo in una giornata di sole. Non ghermisce neanche la pur gradevole Bird In a Cage nella sua classica malleabilità pop-rock. Più precisa nei contorni melodici è al contrario Love Me Like I’M Leaving, una ballata power-pop con tutte le caratteristiche per piacere a grandi e piccini con la sua chitarra sognante e il piano ben piantato nel ruolo di diffusore di emozioni a tappeto. Sugarland provano a strabiliare l’ascoltatore con la forza delle emozioni in un neo espressivismo carico di una sfrontata leggerezza che forza i limiti angusti nei quali il progetto si era cacciato e a cui il duo ha provato a rispondere con i progetti solisti e finalmente con "Bigger". Tuttavia il gioco di illusionismo spirituale funziona fino a un certo punto, fino a quando la ricerca dell’effrazione parossistica dei confini non cade nel ridicolo dello svenevole.
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