Infernal War AXIOM
[Uscita: 17/04/2015]
Polonia #consigliatodadistorsioni
I polacchi Infernal War, con il loro terzo album in quasi 18 anni di attività, ribadiscono il loro indistruttibile e rabbioso death metal dalle connotazioni nordiche molto marcate. “Axiom” è un concentrato di dannazione eterna, rabbia anticristiana e incessante violenza militante perpetrata per 14 tracce di devastazione sonora. L'ispirazione pro-bellica (riferimenti costanti alla Seconda Guerra Mondiale) e l'opposizione rabbiosa alla fede giudaico-cristiana (un pentacolo lo testimonia sin dalla copertina del disco) ha compromesso negli anni la reputazione politica della band, inquadrata spesso come simpatizzante di ideologie di destra, nonostante esplicite negazioni in merito da parte del gruppo. Il loro universo è ben lontano dal nazional socialismo di molte band black metal inneggianti a sistemi totalitari! In ogni caso gli Infernal War non si occupano di canzonette e la loro brutale frontalità non può che giovare ai sensi dei cultori del più classico death metal/old school e ai seguaci della musica di Satana.
Chiunque voglia immergersi nei 42 minuti di Axiom verrà, sin dalla traccia di apertura Coronation, inghiottito in un inferno sonoro che non lascia tregua. L'aggressiva e impetuosa voce di Herr Warcrimer, calibrata, roca e corposa non perde un colpo. Il gioco si fa più serio da Militant Hate Church in poi e l'opera prende forma in incessanti ed epiche esecuzioni al fulmicotone. Chitarre stridenti, riff rabbiosi e tecnica impeccabile guidati da una ritmica brutale ma marzialmente precisa, la rendono un'opera compiuta e matura. L'incedere del lavoro di Stormblast (batteria), Zyklon (chitarra), Triumphator (chitarra) e Godcrusher (basso) rende questo disco portentoso. Nonostante il disco attinga a canoni già trascritti da maestri del genere (Slayer, Death, Carcass, Cannibal Corpse per citarne solo alcuni a caso), ha una forte personalità. Axiom è un ottimo disco del presente non solo per cultori del genere o appassionati di croci capovolte e caproni venomiani; è anche un'opportunità per conoscere una delle tante e valide facce del rock europeo. Nonostante la polacca e indipendente Agonia Records qui giochi in casa, la vittoria è decisamente meritata.
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